NOVE MESTO – Il Mondiale di biathlon è cominciato con il piede sbagliato per l’Italia. Il decimo posto nella staffetta mista è stato un duro colpo, anche perché arrivato all’inizio di una rassegna per la quale gli azzurri avevano lavorato tanto. Soprattutto i ragazzi hanno avuto difficoltà al poligono, e dopo la prova Didier Bionaz e Tommaso Giacomel erano con il morale a terra.
Giacomel aveva addirittura le lacrime agli occhi ai microfoni dei colleghi norvegesi di NRK, dopo aver sentito le parole di conforto di Dorothea Wierer («Naturalmente sono molto tristi, ma sono molto giovani e hanno ancora dieci anni di Mondiali davanti a loro»), e aver ricordato la reazione di Dido, suo compagno di squadra e di stanza ma che ieri era soprattutto un amico in difficoltà: «Ero nello spogliatoio e ho visto che Didier stava piangendo. Lui è come un fratello per me, vederlo così è stato terribile. È stata una giornata difficile, ma reagiremo», queste le parole di Giacomel.
Giacomel aveva addirittura le lacrime agli occhi ai microfoni dei colleghi norvegesi di NRK, dopo aver sentito le parole di conforto di Dorothea Wierer («Naturalmente sono molto tristi, ma sono molto giovani e hanno ancora dieci anni di Mondiali davanti a loro»), e aver ricordato la reazione di Dido, suo compagno di squadra e di stanza ma che ieri era soprattutto un amico in difficoltà: «Ero nello spogliatoio e ho visto che Didier stava piangendo. Lui è come un fratello per me, vederlo così è stato terribile. È stata una giornata difficile, ma reagiremo», queste le parole di Giacomel.
Il risultato negativo dell’Italia ha deluso gli azzurri e stupito i protagonisti attesi della staffetta, come la Norvegia (arrivata seconda dietro la Francia). Johannes Thingnes Bø, che ieri è stato in difficoltà nel poligono in piedi, si aspettava che a Nove Mesto l’Italia sarebbe stata a giocarsela per il podio: «Non so cosa sia successo nella prima metà di gara, ma devono esserci stati alcuni giri di penalità. Questa era forse la loro più grande possibilità di medaglia ai Mondiali. È chiaro che poi si rimane delusi».