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Sci di fondo

Sci di fondo – Stefania Belmondo applaude Maria Gismondi: “Bravissima, continua così. Se sei arrivata fin qui, sai già cosa fare”

A distanza di trentacinque anni, un’italiana è tornata a vincere la medaglia d’oro ai Mondiali Juniores di sci di fondo. Tanti anni sono trascorsi dai due ori vinti da Stefania Belmondo, la regina dello sci di fondo italiano, a quello vinto oggi da Maria Gismondi, classe 2004 di Subiaco, in provincia di Roma.

«Sono veramente contenta – sono le prime parole proprio di Stefania Belmondo a Fondo Italia – mi fa molto piacere che un’italiana abbia vinto la medaglia d’oro a distanza di così tanti anni, significa che il movimento sta lavorando bene. So che non è un periodo facile, anche perché il nostro sport è duro e impegnativo, richiede tantissimi sacrifici. Per questo motivo faccio a Maria un bell’applauso, così come a tutto lo staff della nazionale azzurra e i suoi allenatori del passato».

Gismondi ha lasciato casa ancora adolescente per trasferirsi prima a Tarvisio e successivamente in Val di Fiemme, inseguendo il suo sogno: «Per questo sono ancora più felice. Tutti i sacrifici che ha fatto hanno dato i loro frutti».

E adesso, come gestire un oro juniores anche in ottica futura? Belmondo, che aveva già vinto in Coppa del Mondo quando conquistò il doppio oro nel 1989, non se la sente di dare consigli: «Non mi permetto di darle consigli, perché se è arrivata lì, già sa cosa fare. A lei vanno solo i miei complimenti. L’unica cosa che mi va di dirle, è di continuare così e non mollare mai, poi lei sa già di sicuro cosa fare».

Infine Belmondo, che vinse alla sua terza esperienza al Mondiale Juniores, ha elogiato il lavoro del movimento italiano nel centro sud: «Valerio Checchi veniva sa Subiaco ed è stato un grande atleta. Lavorano molto bene da quelle parti e meritano tanto, perché ogni spostamento è molto scomodo. Lo era per me in Piemonte, figuriamoci per chi viene da regioni come Lazio, Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia. Si vede però che sono persone determinate e appassionate, sanno cosa vogliono e nello sci di fondo abbiamo bisogno di gente così. Io ricordo che disputai dei Campionati Italiani a Capracotta e quando mi capita di incontrare persone di lì, ancora oggi, ad alcuni eventi giovanili, mi invitano sempre. Credono tanto nello sci di fondo, lavorano tanto e io voglio bene a gente così».

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