Si aprono i Mondiali di Nove Mesto, con la prima gara in programma alle 17.20. La staffetta mista – con i due uomini nelle prime due frazioni e le due donne in chiusura – consegna le prime medaglie della rassegna iridata ceca. La grande vincitrice di giornata, che va a prendersi con forza la prima medaglia d’oro di questi Mondiali, è la Francia di Eric Perrot, Quentin Fillon-Maillet, Justine Braisaz-Bouchet e Julia Simon. Prova magistrale del quartetto transalpino che strappa il titolo alla Norvegia (T. Bø, J. Bø, Knotten, Tandrevold) – detentrice degli ultimi 4 titoli Mondiali in staffetta mista – reggendo il colpo nelle frazioni al maschile e prendendo il largo nel finale con una Julia Simon da sogno al poligono. Se l’argento è norvegese, il bronzo va alla Svezia (Samuelsson, Ponsiluoma, H. Öberg, E. Öberg), che parte in sordina con Samuelsson, ma poi rimonta la classifica e si prende il terzo gradino del podio. Quarto posto per una sorprendente Svizzera (Stalder, Hartweg, Haecki-Gross, Baserga), che spara bene e gode di una Lena Haecki al bacio sugli sci. Segue la Germania (Strelow, Nawrath, Preuss, Voigt), mentre l’Italia (Bionaz, Giacomel, Wierer, Vittozzi) si scontra con una giornata "no" che le vale la 10ª piazza.
I francesi lo sapevano: per vincere avrebbero dovuto reggere l’urto nelle due frazioni al maschile per poi lasciare strada libera a Braisaz e Simon al femminile. Copione seguito perfettamente da Eric Perrot che vola sugli sci e regala il testimone in ottima posizione a Quentin Fillon-Maillet. In terza frazione Justine Braisaz-Bouchet rischia la frittata nel poligono a terra dove incorre in un giro di penalità che però non risulta fatale ai fini della classifica. Ma il capolavoro è tutto di Julia Simon: un razzo al poligono, nessuna ricarica utilizzata e un vantaggio che all’arrivo le permette di rallentare e godersi anche il calore del pubblico.
La Norvegia, invece, gioisce a metà. Il quartetto nordico patisce quelle che alla vigilia erano le due frazioni all’apparenza più solide, ovvero quelle di Tarjei Bø e in particolare di Johannes Bø. Il primo non brilla particolarmente, ma riesce a mantenere un buon piazzamento tra le prime nazioni, mentre il secondo sbaglia più del solito. Se tutti si aspettavano una seconda frazione decisiva della Norvegia, non è questo il giorno: a Johannes Bø servono quattro ricariche per coprire tutti i bersagli. Nelle frazioni al femminile è bravissima nelle sessioni di tiro Karoline Knotten (nessuna ricarica utilizzata), mentre sugli sci – come preventivato – il passo è un po’ meno performante. Chiude Ingrid Tandrevold, che però non può reggere il confronto con una Simon superiore, la Norvegia è d’argento.
Chiude il podio la Svezia, che mette in scena una gara in rimonta. In prima frazione Sebastian Samuelsson non è brillante e necessita di 5 ricariche nel complesso per evitare il giro di penalità. Tocca poi a Martin Ponsiluoma che ha il merito di rimanere agganciato alle posizioni che contano sbagliando poco o niente. Al femminile Hanna Öberg fa fatica sugli sci ma è piuttosto precisa al poligono, così da consegnare il testimone alla sorella Elvira con il podio ancora alla portata. Così, nell’ultima frazione, Elvira Öberg ringrazia le difficoltà nel fondo della svizzera Amy Baserga e si prende la medaglia meno pregiata.
La giornata di apertura dei Mondiali di Nove Mesto non sorride all’Italia. Apre in prima frazione Didier Bionaz, che dopo un primo giro da protagonista sugli sci, incontra qualche piccola difficoltà al primo poligono e se la cava con le ricariche. Tuttavia è il secondo poligono a risultare decisivo in negativo, con due giri di penalità che gli fanno perdere le code dei migliori. Tommaso Giacomel in seconda frazione conferma la giornata poco positiva degli azzurri, con 1 giro di penalità al primo poligono che vale all’Italia 3 minuti di ritardo all’inizio della terza frazione. Per le due staffettiste al femminile è una gara tutta in salita: buona prova al poligono per Dorothea Wierer in terza, con due sole ricariche utilizzate e diverse posizioni recuperate, mentre in ultima frazione Lisa Vittozzi mantiene grossomodo la stessa altezza in classifica, recuperando ancora qualche posizione per centrare la top 10.
CLASSIFICA TOP 10
1) FRANCIA (Perrot, Fillon-Maillet, Braisaz-Bouchet, Simon) 1:09:24.4 (1+9)
2) NORVEGIA (T. Bø, J. Bø, Knotten, Tandrevold) +45” (0+8)
3) SVEZIA (Samuelsson, Ponsiluoma, H. Öberg, E. Öberg) +1’01” (0+10)
4) SVIZZERA (Stalder, Hartweg, Haecki-Gross, Baserga) +1’02” (0+3)
5) GERMANIA (Strelow, Nawrath, Preuss, Voigt) +1’30” (1+9)
6) AUSTRIA (Komatz, Eder, Steiner, Gandler) +2’30” (0+7)
7) UCRAINA (Pryma, Pidruchnyi, Dzhima, Petrenko) +2’48” (0+8)
8) BELGIO (Claude, Langer, Lie, Cloetens) +3’10” (0+4)
9) SLOVENIA (Dovzan, Fak, Klemencic, Lampic) +3’22” (1+11)
10) ITALIA (Bionaz, Giacomel, Wierer, Vittozzi) +4’02” (3+15)