E’ polemica in Scandinavia, dove ancor prima dell’inizio dei Mondiali, si accende la rivalità Norvegia-Svezia, che tra poche ore si concretizzerà in pista. Dalla Norvegia giungono infatti stizzite critiche nei confronti della nazionale svedese di biathlon, in seguito alla scelta di quest’ultima di recarsi a Nove Mesto – dove oggi partono i Mondiali con la staffetta mista in programma – con un volo privato. Una scelta, quella di viaggiare tra la Svezia e la Repubblica Ceca su aerei privati, che non incontra il favore dei norvegesi, i quali parlano di scarsa attenzione alle preoccupazioni ambientali. In casa Svezia, tuttavia, la scelta viene definita legittima e motivata da allenatori e atleti.
In particolare, secondo quanto riportato da NRK, il volo privato della Svezia avrebbe rilasciato emissioni pari a 57 tonnellate di CO2, contro le circa 40 emesse dalla squadra norvegese durante tutta la prima parte della stagione che ha preceduto la rassegna iridata. Norvegesi che dalla loro parte si sono dimostrati più attenti alla tutela ambientale, viaggiando per mezzo di un aereo di linea, che avrebbe registrato un’impronta di 11 tonnellate di CO2, meno di 1/5 di quella svedese. A tal proposito, occorre ricordare che anche in occasione della tappa di apertura della stagione a Östersund, in Svezia, la Norvegia si era spostata per mezzo di un pullman, col fine di limitare le proprie emissioni di anidride carbonica. In merito, si è espresso anche Tarjei Bø – tra i frazionisti norvegesi che oggi affronteranno la staffetta – che ha spiegato così la scelta degli svedesi: “La Svezia è qui per raggiungerci e deve adottare alcune misure estreme per raggiungere la Norvegia”. Una frecciatina piuttosto diretta, che accende non solo la polemica, ma anche la rivalità in vista della staffetta.
Ben diversa, come detto, la scelta della Svezia che a bordo dei mezzi privati ha portato con sé anche una brigata di chef personali, cosa di per sé piuttosto usuale, che durante il soggiorno in Repubblica Ceca si occuperanno del sostentamento degli atleti. A difendere la scelta svedese riguardo ai trasporti è uno degli atleti di punta della nazionale gialloblù, Martin Ponsiluoma, che ai microfoni di NRK spiega: “Negli ultimi anni abbiamo preso aerei privati e abbiamo avuto successo nei Mondiali. È qualcosa con cui vogliamo continuare”. “Abbiamo iniziato a farlo durante la pandemia del coronavirus e ci siamo resi conto di quanto fosse bello”, aggiunge Sebastian Samuelsson, che insieme a Ponsiluoma e alle sorelle Öberg prenderà parte alla staffetta mista. Appare almeno un po’ curioso che queste parole arrivino proprio da Samuelsson, il quale era stato il primo a criticare Dorothea Wierer quando, più di due anni fa, si era servita dell’elicottero per alcuni spostamenti.
Dalla stessa Elvira Öberg arriva poi una risposta indirizzata alle parole di Tarjei Bø: “Non prendiamo un aereo privato solo per vincere contro la Norvegia, ma anche per battere tutte le altre nazioni”. La svedese poi aggiunge: “È una cosa che ci piace perché è più facile mantenersi in salute (in riferimento al rischio di contagio da Covid, ndr) Evitiamo di avere a che fare con così tante persone e otteniamo un viaggio più semplice. Sono molto grata alla federazione”. Intanto in Norvegia rimangono poco convinti di questa soluzione e non si esimono dal rimproverare gli svedesi. Insomma, sembra che la battaglia scandinava per le medaglie sia già iniziata, fuori dalla pista.