Biathlon | 06 febbraio 2024, 11:36

Biathlon - Nove Mesto, la Repubblica Ceca ricorda il bronzo nella mista del 2013. Moravec: "L'esperienza di una vita". E quella scommessa di Soukalova...

Biathlon - Nove Mesto, la Repubblica Ceca ricorda il bronzo nella mista del 2013. Moravec: "L'esperienza di una vita". E quella scommessa di Soukalova...

Esattamente 11 anni dopo, i Mondiali tornano a Nove Mesto e la Repubblica Ceca accoglie le star del biathlon internazionale. Domani, 7 febbraio 2024, alle 17.20 scatterà la staffetta mista di apertura dell’appuntamento iridato, che segna un ricorso storico particolare. Era infatti proprio il 7 febbraio quando, nel 2013, si aprirono gli ultimi Mondiali ospitati a Nove Mesto e ad inaugurarli fu proprio una staffetta mista. Un giorno che per la Repubblica Ceca ha un sapore assolutamente speciale, visto che in quella data arrivò una importante medaglia sulle nevi di casa. Il quartetto composto da Veronika Vitkova, Gabriela Soukalova, Jaroslav Soukup e Ondrej Moravec si piazzò al terzo posto, alle spalle della Norvegia vincitrice (Berger, Solemdal, T. Bø, Svendsen) e della Francia seconda (Brunet, Dorin Habert, Boeuf e M. Fourcade). Repubblica Ceca che si regalò una medaglia “sottraendola” all’Italia, quel giorno quarta a 14 secondi dal podio, con il quartetto Wierer, Oberhofer, Windisch, Hofer.

Tornando indietro con la memoria, il ricordo è ancora fresco nella mente di Gabriela Soukalova, che ai microfoni dell’IBU ricorda quella gioia: “Mi sentivo un po’ più sotto pressione durante le gare di casa. Volevamo tutti fare un bel risultato e accontentare i tifosi cechi e così è stato. Siamo arrivati ​​terzi, vincendo la medaglia di bronzo, eravamo tutti molto contenti per un simile successo all’inizio dei Campionati”. In uno stadio gremito da 20mila spettatori, la staffetta ceca riuscì a centrare un risultato che alla vigilia era insperato e al raggiungimento del quale contribuì una straordinaria ultima frazione di Ondrej Moravec (10/10 senza ricariche). Il quarto frazionista della mista del 2013, ricorda quei momenti: “Ero davvero nervoso, in qualche modo mi sentivo un po’ male; accade quando il corpo è pronto. Non era una situazione così facile, avevamo sicuramente una grande squadra, forse non sulla carta, ma volevamo lottare per i posti migliori! La folla a Nove Mesto è pazzesca. Questo sicuramente ci ha aiutato in pista, in range è stato un po’ peggio, ma ero preparato per questo… Quando è iniziata la mia frazione, mi sentivo in condizioni assolutamente perfette. Una volta effettuato il poligono a terra, sapevo che nessuno avrebbe potuto fermarmi perché avevo il giusto feeling”.

Vincere, per Soukalova avrebbe voluto dire tener fede a una piccola scommessa fatta con i compagni di squadra: “Prima dell’inizio del campionato avevamo fatto una piccola scommessa in squadra: se avessi vinto una medaglia avrei dovuto cantare per tutti i tifosi allo stadio. Mi sembrava divertente, quindi l'ho presa come una sfida. Dopo solo una delle gare, ho cantato davvero. È stata un'esperienza piuttosto dura perché non avevo mai cantato davanti a così tanti spettatori e non sapevo come funziona l'acustica. Ho sentito a malapena la melodia che ho cantato, il che è evidente nella registrazione!”.

Quella di Soukalova, Moravec e compagni non fu l’unica gioia della Repubblica Ceca in quegli anni, ma fu cruciale nell’aprire una striscia di importanti vittorie individuali e di squadra che arrivarono negli anni seguenti. Sia per quanto riguarda le staffette miste, sia a livello individuale, non furono poche le gioie per Soukalova e Moravec. La biatleta ceca, tra le tante conquiste, si prese infatti la vittoria della classifica generale di Coppa del Mondo nel 2016 e si laureò nel 2017 campionessa mondiale nella sprint di Hochfilzen. A proposito di Moravec, poi, si ricordano ad esempio l’argento nella pursuit e il bronzo nella mass start, risalenti a Sochi 2014, ma non solo. Tuttavia, l’avvenimento che i cechi ricordano con più nostalgia è sicuramente quel bronzo di squadra a Nove Mesto 2013: “L'esperienza di una vita – la definisce Moravec – Mi ha aiutato per quelle successive, vincerla in casa è stato molto speciale."

Fausto Vassoney