Ieri si sono riaccesi i riflettori su Petter Northug. Con il secondo posto nella 20 km a classico a Nes, in Coppa di Norvegia, il 38enne ha dimostrato di essere tornato in ottima forma, impressionando gli addetti ai lavori. Che - da più parti - lo hanno stuzzicato sul ritorno ai grandi palcoscenici, che mancano dal 2017. Tra questi c'è anche il suo "erede" Johannes Klæbo, che lo ha invitato ai Mondiali di Trondheim.
Chissà quanto Klæbo ci creda. E chissà, anche, quanto ci creda Northug, perché la stessa leggenda norvegese, dopo una prima timida apertura di ieri, non ha escluso il ritorno: «Sento che l'attenzione intorno a me stia aumentando fortemente. Sto cercando di abbassare i toni, ma sono consapevole che il risultato della Coppa di Norvegia non aiuti. È stato come aggiungere benzina al fuoco dei miei fan», questo il suo commento a TV2.
«Le probabilità aumentano dopo una gara del genere. Quando il corpo risponde così bene e la testa è accesa, ricevo ancora più energia. Il piano per questo inverno è fatto, ma in primavera farò le dovute valutazioni. Se sento il desiderio e sono motivato, avrà una sua importanza», ha aggiunto ad Adresseavisen. «Ho bisogno di più risposte come quelle appena avute. Se devo andare al Mondiale, devo essere molto più in alto, come ero prima della tappa di Coppa del Mondo di Falun (gennaio 2017, nda). Devo assicurarmi di avere abbastanza velocità e forza. La cosa buona è che so cosa funziona per me».