Sedici vittorie consecutive. Un numero pauroso e allo stesso tempo triste, perché a ottenerlo e Alexander Bolshunov. L'olimpionico russo si è imposto nella sprint di Coppa di Russia a Tyumen, ottenendo così l'ennesimo successo in gare casalinghe che ovviamente non saziano la sua fame di competizione. Non tutti sono come lui, capaci di tenere alte le motivazioni anche in questo periodo privo di gare internazionali.
L'impossibilità di partecipare alle competizioni internazionali, infatti, ha radicalmente cambiato la vita sportiva degli atleti russi. Al di là delle dichiarazioni di facciata, di qualche dirigente, infatti, la situazione è frustrante e le gare, ovviamente, meno competitive rispetto alla Coppa del Mondo. Alcuni si sono così lasciati andare, poi c'è chi come Bolshunov, invece, prepara tutto minuziosamente come se fossero gare internazionali, consapevole che prima o poi ci sarà la possibilità di tornare e allora il russo vorrà dimostrare di essere il migliore.
«Le impressioni sono positive - ha affermato Bolshunov a Match TV dopo la gara - anche oggi sono riuscito a vincere. Gli sci andavano benissimo ed il tempo era bello. Va tutto bene. Era la prima gara a febbraio, quindi sono contento di essere riuscito a vincerla. L'unica cosa è che vorrei ci fossero più tifosi a bordopista. Molti stadi li permettono sulle piste, e mi sembra che questo si possa fare anche qui. Perché è più spettacolare e più interessante quando i tifosi sono vicini agli atleti. Qui le tribune sono lontane, ma ci sono stadi dove dopo la finale si può dare il cinque alla gente».
Anche da queste parole si capisce quanto Bolshunov abbia bisogno di sentire nuovamente calore e passioni, deve mantenere acceso questo fuoco che gli ha permesso fin qui di vincere sedici gare consecutive in patria. Un campione intrappolato in competizioni non alla sua altezza.