Biathlon | 03 febbraio 2024, 11:10

Biathlon - Dopo Anterselva, parlano gli azzurri. Wierer: "Devo essere realista"; Vittozzi: "Mi manca un titolo mondiale individuale, ma non è un'ossessione"; Giacomel: "Punto alla medaglia"

Foto credit: Dmytro Yevenko

Foto credit: Dmytro Yevenko

Un attimo di tranquillità alla fine del raduno di Anterselva, un momento per staccare e salutare le persone più care, prima di raggiungere la Repubblica Ceca già domani in vista dell'attesissimo Mondiale di Nove Mesto. Il bel raduno di Anterselva, che ha visto impegnati gli azzurri per tutta la settimana si è concluso e, a detta di tutti i protagonisti, è andato piuttosto bene.

Il sito "sportnews" di Bolzano ha fatto visita alla squadra italiana nelle ultime giornate di allenamento, raccogliendo le impressioni dei protagonisti della nazionale azzurra, a cominciare da Alex Inderst, allenatore responsabile: «La preparazione ad Anterselva è stata eccellente. Ad eccezione di Elia Zeni, che si è ammalato, tutti gli atleti hanno potuto lavorare al meglio della forma. La stagione finora è stata caratterizzata da alti e bassi, ma penso che vedremo grandi prestazioni in Repubblica Ceca. Con Giacomel, Vittozzi, ma anche Wierer, Hofer e Bionaz, abbiamo in squadra diversi atleti di punta e completano il quadro giovani titolari emergenti. Le gare di Nove Mesto si svolgeranno sotto i riflettori la sera, la neve è diversa dal solito, dobbiamo essere preparati. Sono molto fiducioso che ci riusciremo». 

Tanto l'interesse di scoprire le condizioni di Dorothea Wierer, che in stagione non ha mai avuto l'opportunità di partire in buone condizioni di forma. La quattro volte campionessa del mondo è piuttosto cauta prima della partenza: «Per me le cose stanno lentamente migliorando, ma sono veramente in salute solo da due settimane e mezzo. Ecco perché la forma non è ancora la migliore. Vado a Nove Mesto con aspettative contenute, devo essere realista». 

Diverso il discorso per Lisa Vittozzi: «Ho davvero una bella sensazione. Se riesco a mantenere la calma e ad andare in pista sentendomi libera, allora sicuramente potrò fare molto. Mi manca ancora il titolo mondiale nella gara individuale, magari Nove Mesto sarà l'occasione giusta. Penso che questo debba essere il mio obiettivo, ma il sogno di una medaglia non deve diventare un’ossessione».

Tra i più attesi anche Hofer e Giacomel. Al primo è stato chiesto se sarà l'ultimo Mondiale, ma per ora ogni pensiero è lontano, la concentrazione è solo rivolta all'evento di Nove Mesto: «L'anno scorso sono andato ai Campionati del Mondo di Oberhof con il pensiero che potessero essere i miei ultimi. Ora, di ciò non me ne sono affatto preoccupato per tutto questo tempo. In estate mi siederò e penserò al futuro. Ora è il momento di attaccare completamente. In un Mondiale possono succedere molte cose, quindi è difficile stabilire obiettivi chiari. Oserei solo prevedere che ci saranno sorprese anche in questi Mondiali».
Determinatissimo come sempre è Tommaso Giacomel: «Qui ad Anterselva avevamo le condizioni ideali e abbiamo potuto prepararci perfettamente per il Mondiale. Ora dobbiamo adattarci alle condizioni locali. Ma sono sicuro che ci riusciremo. Il mio obiettivo è vincere una medaglia, questo è sicuro».

Infine due atleti cresciuti nel comitato Südtirol, Patrick Braunhofer e Rebecca Passler. Il carabiniere della Val Ridanna è pronto: «Gli ultimi giorni di allenamento sono stati davvero belli. Il clima era perfetto e siamo ben allenati. Ora è importante che tutti si mantengano in salute e partano con una buona dose di ottimismo. Al mio debutto al Mondiale, l’anno scorso, ho fatto solo due presenze prima di ammalarmi. Spero che le cose questa volta vadano meglio e di poter lottare per le prime 30 posizioni».
Obiettivo top venti per la 2001 di Anterselva: «I Mondiali saranno sicuramente una grande esperienza. Il mio obiettivo deve essere quello di finire tra le prime trenta. Se potessi arrivare tra le prime venti, sarebbe fantastico».

Giorgio Capodaglio