Sci di fondo | 01 febbraio 2024, 17:40

Petter Northug e colleghi sulla crisi della Nazionale femminile di fondo: "Hanno molto da imparare dal biathlon"

Petter Northug e colleghi sulla crisi della Nazionale femminile di fondo: "Hanno molto da imparare dal biathlon"

Nei maggiori sport invernali norvegesi, lo sci di fondo e il biathlon ci sono, in questo momento, almeno in campo femminile, grandi differenze. Entrambe le squadre stanno cercando di colmare il vuoto lasciato dalle loro stelle più importanti, ma i risultati sono completamente agli opposti; mentre le ragazze norvegesi dello sci di fondo stanno avendo un inverno difficile, conquistando pochi podi e faticando a dare seguito all'anno scorso, le biathlete norvegesi stanno impressionando fin da inizio stagione.

«C'è un grande divario tra quello che noto come esperto quando si tratta di squadre femminili di sci di fondo e di biathlon. Le ragazze del biathlon sembrano divertirsi molto. Nello sci di fondo, invece, c'è stata finora molta delusione e scarsi risultati» ha dichiarato a TV 2 Petter Northug.

Quando mancano ancora i Campionati del Mondo e l’ultima tranche di Coppa del Mondo della stagione, Ingrid Landmark Tandrevold è in testa alla classifica generale della Coppa del Mondo di biathlon, la squadra femminile è in testa alla classifica per nazioni e quattro atlete sono salite sul podio in gare individuali.

«Le ragazze ci hanno sorpreso weekend dopo weekend. È stato impressionante. Tandrevold è emersa come una leader, è molto matura in quello che fa, e questo significa molto per le altre. Ho notato che le ragazze sono di buon umore e penso che sia molto gratificante far parte della squadra e del sistema» ha continuato Northug.

Nello stesso periodo, invece, le ragazze dello sci di fondo hanno faticato a ottenere risultati all'altezza delle migliori sciatrici del mondo, ad esclusione di Heidi Weng e Kristine Stavås Skistad. Se la scorsa stagione, la nazionale femminile aveva sorpreso tutti, in questa stagione, i risultati sono stati più simili a quelli che i critici avevano paventato dopo l’abbandono di Johaug e in Norvegia continuano a rincorrersi le parole “crisi”, “fiasco” e “flessione” da quando Therese Johaug si è ritirata dopo le Olimpiadi di Pechino e sono in molti a ritenere che il fondo norvegese dovrebbe prendere spunto dalla disciplina “sorella” che in questo momento sembra godere di maggiore salute.

«C'è onestà e umiltà nel riconoscere la situazione, e questo è incredibilmente importante. È in questo che credo che la Federazione di biathlon si differenzia dalla Federazione di Sci. Hanno riconosciuto che era necessario fare qualcosa. La Federazione di sci dovrebbe chiamare vecchie conoscenze e chiedere qualche consiglio, ci sono molti ex fondisti che lavorano nella Federazione di Biathlon» ha detto l'esperto di sci di fondo di TV 2 Petter Skinstad «Lo sci di fondo ha molto da imparare dai biathlon. E non vale solo per il follow-up delle atlete. Il biathlon è diventato il fratello maggiore in molte cose, ormai sono molto più avanti dello sci di fondo»

Ma quale sarebbe la chiave di questo successo per le biatlete, dai più inaspettato visto che la squadra è composta per lo più da giovanissime e che anche la veterana del gruppo, Tandrevold, fino allo scorso anno ha avuto diverse difficoltà? Sicuramente si parte da un grande lavoro di squadra, a partire dalla preparazione, come racconta Sverre Huber Kaas, allenatore della squadra nazionale femminile di biathlon, all’emittente norvegese. I cambiamenti sono stati sia strategici che tattici. Finora hanno dato risultati:

«Ci siamo concentrati sull'allenarci il più possibile insieme durante la preparazione. La squadra ha sempre svolto alcune sessioni insieme durante i raduni. Quest'anno, quasi tutte le sessioni di allenamento ad alta intensità sono state organizzate come partenza congiunta.»

Durante le sessioni al poligono e in sala pesi, le ragazze si sono anche allenate insieme in misura maggiore rispetto al passato, come richiesto dal piano degli allenatori.

«Sappiamo di avere atlete che sono tra le migliori al mondo, sia nel tiro che sugli sci, e di avere molte competenze specifiche nel gruppo. Volevamo sfruttarle» afferma Huber Kaas «In questo modo, le atlete possono sempre rivolgersi alla persona della squadra che è più brava in un determinato aspetto»

Allo stesso tempo, il team di allenatori voleva che le ragazze meno esperte provassero a distinguersi in allenamento, non temendo di osare e sfidare le atlete con più esperienza, stimolando così anche l’aspetto mentale e responsabilizzando anche le più giovani che, senza grandi campionesse come Røiseland ed Eckhoff, sarebbero state più esposte con i loro risultati.

Certamente la squadra di sci di fondo è stata messa alla prova e decimata da diverse assenze, in primis quella della campionessa in carica di Coppa del Mondo Tiril Udnes Weng che è tornata alle competizioni solo dopo il Tour de Ski, così come Helene Marie Fossesholm che torna in pista in Coppa di Scandinavia in questo weekend dopo un periodo difficile per lei, ma questi suggerimenti, a detta di molti, non sono banali e la squadra di fondo dovrebbe prenderli seriamente in considerazione.

«Non è mai stupido chiedere consiglio agli altri. Dovremmo certamente ascoltare gli altri che riescono in ciò che tentano» ha dichiarato Per Elias Kalfoss, responsabile degli sport di punta della Federazione di Sci norvegese «Ho chiamato Per Arne Botnan prima di andare a Oberhof, dato che il biathlon va lì spesso. Non abbiamo una linea telefonica interrotta con i biatleti ed è sicuramente un buon consiglio imparare dagli altri»

 

Federica Trozzi