Le Olimpiadi, invernali o estive che siano, sono un sogno per tutti gli atleti, l’obiettivo della vita da raggiungere indipendentemente dal risultato. Le sognano tutti i bambini, anche quando non praticano uno sport olimpico, guardando alla tv le imprese sportive o anche pagine di sport che esulano dal podio ma che raccontano di come lo sport formi la persona a 360°. E allora talvolta capita che questo sogno porti le persone a pensare in grande, a voler fare qualcosa di mai accaduto prima, esplorando sentieri inesplorati e a voler portare la bandiera e i colori della propria nazione sotto la fiamma olimpica anche in discipline che difficilmente vengono associate a determinate Nazioni.
È il caso di Ashley Tshanda Ongonga, che Fondo Italia aveva incontrato questa estate in Val di Fiemme in occasione della Coppa del Mondo di skiroll e oggi, da partecipante ai Giochi Olimpici Giovanili di Gangwon 2024, si trova a detenere un record specialissimo: essere la prima fondista africana nella storia delle Olimpiadi Giovanili; nata e cresciuta sportivamente in Italia, ha deciso di rappresentare la terra da cui proviene suo padre, il Kenya (sua madre è infatti congolese).
E chissà se conosce la storia della 16enne italo-kenyota anche Mehdi Zaghloumi, che di anni invece ne ha 29, ma che con la fondista cresciuta nel Gruppo Sciatori Subiaco condivide il sogno (o meglio l’obiettivo) di raggiungere le olimpiadi di Milano-Cortina 2026 per il proprio paese, in questo caso la Tunisia.
Mentre Ongonga ha mosso i suoi primi passi nello sci di fondo da bambina, per Zaghloumi tutto è nato per scherzo; prima del 2018, pur vivendo in Svezia, non aveva mai sciato. Non appena l’ha provato, però, ne è rimasto affascinato. Nello stesso inverno ha portato a termine la sua prima Vasaloppet e quattro anni dopo è stato selezionato per correre nell’edizione del giubileo la gara d’epoca con sci di legno e abiti d’epoca.
Oggi, a quasi 6 anni di distanza, punta a competere alle Olimpiadi per il paese d’origine dei suoi genitori, la Tunisia.
«Per me le Olimpiadi sono il massimo che si possa raggiungere nel mondo dello sport. Sarebbe stata una situazione da sogno presentarsi da outsider e vincere una medaglia. Tuttavia, capisco che, viste le mie condizioni, è impossibile» ha detto ad Expressen.
La Tunisia non ha mai partecipato ai Giochi Olimpici Invernali né ha una squadra nazionale di sci. Ecco perché la sua idea di mettere su una squadra è più facile a dirsi che a farsi. Zaghloumi afferma che l’ascolto della Tunisia è purtroppo stato debole.
«Perché funzioni, devo ottenere il sostegno della Tunisia, attraverso il Ministero dello Sport o qualche altro organismo»
In attesa che arrivi una decisione in merito alla sua proposta, il 29enne si concentra sugli allenamenti, a cui attualmente, da padre single, dedica tra le dieci e le dodici ore settimanali. Inoltre, vivevo a Lund, nel sud della Svezia, non troppo lontano da Malmö e dalla vicina Danimarca, non è facile avere la neve giusta per allenarsi e grandi spazi. Gran parte dell’allenamento si svolge quindi sugli skiroll e in bicicletta.
«Vorrei poter dedicare il doppio del tempo in realtà. Mi piacerebbe avere a disposizione sei ore al giorno sulla neve» ha dichiarato, ma rimane sempre positivo «Non ho bisogno di essere in forma oggi, ma nell’inverno del 2026. Tuttavia, sto iniziando a rendermi conto che non è poi così lontano, ma spero di aumentare gradualmente le dimensioni dei miei campi d’allenamento man mano che mi ci dedicherò seriamente.»
Sci di fondo – Rappresentare la Tunisia alle Olimpiadi Invernali: il sogno di Mehdi Zaghloumi, mentre a Gangwon una giovane italo-kenyota scrive la storia.
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