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Biathlon – Mondiali Nove Mesto, la situazione dei pettorali: Norvegia maschile con sei posti per sprint e individuale!

Nella passata stagione vi era stata molta confusione riguardo il regolamento del Mondiale di Oberhof. Soltanto alla vigilia della prima sprint, diverse squadre avevano scoperto di avere a disposizione un pettorale in più rispetto ai quattro canonici. Nessuno aveva capito una regola nella quale veniva specificato che chi aveva almeno un atleta nella top quindici della Coppa del Mondo, aveva diritto a pettorale in più. Molte squadre non avevano nemmeno la riserva in loco, alcuni sono stati chiamati in fretta e furia, con l’aggravante che molti di coloro che erano in IBU Cup avevano anche preso il covid. Vedi Filip Fjeld Andersen, che altrimenti avrebbe preso parte al Mondiale. Insomma un po’ di caos e qualche discussione tra dirigenti IBU e team, per una regola definita poco chiara, che le squadre non avevano capito. L’Italia fortunatamente aveva tutti gli atleti e le atlete sul luogo, così all’ultimo momento Hannah Auchentaller si ritrovò nella start list della sprint, dando vita a una vera e propria favola, che ha portato l’Itaia fino al sogno dell’oro nella staffetta femminile. Non tutti però riuscirono a sfruttare il pettorale in più.

Questa regola è stata però cancellata per il Mondiale di Nove Mesto, in quanto ritenuta troppo generosa nei confronti di squadre che con un solo atleta nella top 15, avevano diritto a un pettorale in più per gara. Se fosse rimasta, grazie a Giacomel e Vittozzi, l’Italia avrebbe potuto schierare nuovamente cinque atleti nelle prime tre gare individuali.

Il nuovo regolamento sorride invece alla sola Norvegia maschile e, probabilmente, è anche giusto così.
Nel punto 12.6.1.1 del regolamento IBU, è scritto che i team che, come l’Italia femminile, hanno chiuso dalla 1ª alla 5ª posizione nella coppa per nazioni 2022/23 possono registrare 8 atleti e schierarne 4 per gara. Mentre le squadre che, come l’Italia maschile, hanno concluso dalla 6ª alla 15ª piazza possono iscrivere 7 atleti e schierarne sempre 4.
La regola chiave è però la 12.6.1.1.1, titolata “quote di partenza addizionali”. Nel punto B è scritto che le nazionali con più di quattro atleti presenti nella top 15 della classifica generale della Coppa del Mondo corrente, hanno diritto a far gareggiare questi atleti, anche se il numero non deve essere superiore a cinque.
Al punto C, è poi specificato, che in occasione di individuale, sprint, pursuit e mass start, il campione mondiale in carica ha il pettorale di diritto, aggiungendosi così alla quota stabilita per la squadra. Il vincitore dell’inseguimento dell’ultimo Mondiale avrà diritto al pettorale per la sprint, ma in questa gara, il limite massimo del contingente non deve superare i sei atleti.
Ciò significa quindi che la Norvegia può schierare ben sei atleti al via di sprint, inseguimento (se tutti si qualificheranno. Ci scusiamo per averlo sottolineato) e individuale.

La squadra maschile norvegese ha infatti ben sei atleti nei primi quindici posti della classifica generale, quindi avrebbe diritto a cinque pettorali, che diventano sei grazie ai titoli Mondiali vinti da Johannes Bø in sprint, pursuit ed individuale.

Discorso diverso, però, nella mass start, dal momento che lì il campione del mondo è Samuelsson.
La regola 12.6.1.2 prevede che al via della mass start vi siano 30 atleti, tra i quali i primi 15 della classifica generale della Coppa del Mondo dopo l’ultima tappa prima del Mondiale. A loro vanno ad aggiungersi i medagliati di sprint, pursuit e individuale che non fanno parte della top 15. I restanti posti saranno assegnati agli atleti che avranno ottenuto i risultati migliori nelle tre precedenti gare individuali del Mondiale, attraverso una classifica che verrà stilata utilizzando il sistema di punteggio della Coppa del Mondo. In caso di parità, avrà diritto alla partecipazione l’atleta più avanzato in Coppa del Mondo.
Al punto A è specificato che se una nazionale ha più di quattro medagliati nelle gare individuali, allora tutti questi atleti avranno diritto a partecipare.
Nel B, invece, è scritto che se una nazionale ha più di 4 atleti nei primi 15 posti della classifica generale di Coppa del Mondo, essi potranno prendere parte alla gara, a patto che la quota non ecceda i cinque posti. Inoltre, nel punto C è specificato che il campione del mondo in carica ha il diritto a prendere parte alla gara con il numero 30 se non si è già qualificato. Discorso che però non va preso in considerazione per questo Mondiale, in quanto Samuelsson e Hanna Öberg sono entrambi nella top quindici della generale.

In questa gara, la Norvegia avrà quindi diritto a “soli” cinque pettorali.

Ricapitolando la situazione pettorali.

MASCHILE

La Norvegia avrà diritto a sei pettorali per sprint, inseguimento e individuali, in quanto può schierare cinque atleti perché nella top quindici della classifica generale di Coppa del Mondo, mentre Johannes Bø è campione del mondo in carica in tutti e tre i format. Insomma già si sa che Johannes e Tarjei Bø, Lægreid, Christiansen, Dale e Strømsheim saranno al via delle competizioni. L’unica scelta andrà fatta in ottica mass start.

Tutte le altre nazioni, Italia compresa, hanno diritto a quattro posti.

Quattordici atleti sono già qualificati per la mass start, in quanto la Norvegia dovrà escludere uno dei sei atleti che occupano le prime sei piazze della generale. Gli altri nove sono: Ponsiluoma, Doll, Kühn, Giacomel, Nawrath, Strelow, Samuelsson, Stalder e Jacquelin.
La Germania può quindi sperare di aggiungere un atleta se dovesse vincere una medaglia nella gare individuali del Mondiale ed arrivare a cinque.
L’Italia per il momento ha solo Giacomel al via, ma altri azzurri hanno la possibilità di aggiungersi.

FEMMINILE

Qui il discorso è ben diverso. Nessuna nazionale ha infatti più di quattro atlete nelle prime quindici posizioni della classifica generale. La Svezia ci è arrivata molto vicino, avendone quattro, con Magnusson sedicesima.

In occasione della sprint di Nove Mesto, la Francia potrà schierare cinque atlete sfruttando il pettorale di Julia Simon, che è campionessa del mondo in carica nell’inseguimento. Non può fare altrettanto la Germania, perché Denise Herrmann-Wick, campionessa del mondo sprint, si è ritirata.
Nell’individuale, invece, sarà la Svezia a schierare cinque atlete, in quanto Hanna Öberg è campionessa del mondo in carica.

L’Italia sarà quindi sempre al via con quattro atlete in sprint e individuale (si spera anche nell’inseguimento), mentre la sola Lisa Vittozzi è già certa del posto nella mass start. Qui sono quindici le atlete che hanno già il pettorale assicurato: Tandrevold, Braisaz, Vittozzi, Simon, Elvira Öberg, Jeanmonnot, Häcki-Gross, Preuss, Knotten, Voigt, Arnekleiv, Brorsson, Hanna Öberg, Hettich-Walz e Persson.
Le altre dovranno conquistarselo attraverso le prime tre gare del Mondiale. Ovviamente è quello l’obiettivo delle azzurre, in particolare Dorothea Wierer. Ricordiamo che nella passata stagione, l’Italia si presentò al via della mass start dell’ultimo giorno addirittura con quattro atlete: Vittozzi, Wierer, Comola e Auchentaller. Ripetersi non è facile, ma nemmeno impossibile, anche se rispetto alla passata stagione vi è un pettorale in meno da utilizzare.

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