Sci di fondo - 31 gennaio 2024, 11:15

Sci di fondo - Devon Kershaw critico sulle scelte della Norvegia: "Ridicolo non portare a Canmore atleti che hanno vinto in Coppa del Mondo"

Si avvicina la trasferta americana che vedrà la Coppa del Mondo di sci di fondo fare tappa prima a Canmore in Canada e poi a Minneapolis negli Stati Uniti. Nell’avvicinamento all’appuntamento, fanno discutere i criteri di selezione adottati dalla nazionale norvegese. In particolare, la truppa Norge ha deciso che si presenterà al via con un contingente ristretto, motivando la scelta con riferimento ai problemi economici e agli alti costi del viaggio intercontinentale.

Una scelta che non fa sorridere Devon Kershaw, ex fondista canadese che nella su carriera è stato capace di raccogliere diverse vittorie in Coppa del Mondo, nonché una medaglia d’oro nella team sprint dei Mondiali di Oslo 2011, in coppia con Alex Harvey. Il canadese, intervenuto in un podcast locale, ha espresso in particolare la sua disapprovazione riguardo all’esclusione di alcuni atleti che in stagione hanno raggiunto risultati importanti e podi in Coppa del Mondo, come Jan Thomas Jenssen, Henrik Doennestad e Iver Tildheim Andersen. Questo perché la Norvegia non porterà in America gli atleti non facenti parte del cosiddetto “gruppo rosso”, nel quale non rientrano appunto i fondisti sopra citati. Discorso a parte invece per Tiril Udnes Weng, vincitrice della scorsa Coppa del Mondo, per la quale la federazione ha aperto alla possibile convocazione, in via eccezionale, nonostante a causa dei problemi di salute abbia saltato tutta la prima parte di stagione.

Dure le parole di Kershaw: “Bisogna ritenere responsabile la federazione norvegese. Non puoi portare i vincitori di alcune gare di Coppa del Mondo nelle tappe in Nord America. Se hai un budget così limitato da non poter portare i vincitori della Coppa del Mondo come Jan Thomas Jenssen alle gare adatte a lui, allora forse dovresti andare nei tuoi uffici a Oslo e valutare se il personale dell'amministrazione non sia troppo numeroso. Non si può dare la colpa al budget, è ridicolo”. Kershaw si riferisce poi agli sforzi che squadre decisamente meno blasonate di quella norvegese, come ad esempio la squadra statunitense, fanno per garantire la presenza sul suolo europeo degli atleti per tutto il periodo invernale. “In un modo o nell'altro – inveisce Kershaw – gli USA riescono ad avere apparati di supporto e atleti in Europa dalla seconda settimana di novembre fino alla fine di marzo”.

Fausto Vassoney