Un 24°, un 20° e un 53° posto. È questo il magro bottino raccolto da Sjur Røthe in questa stagione, tra la 10 a skating di Östersund e lo skiathlon e la 10 in classico di Trondheim. Un insieme di risultati che stride con il palmarès di tutto rispetto che il fondista norvegese può sfoggiare, enumerando tra i traguardi raggiunti quasi 200 presenze in Coppa del Mondo e 30 podi conquistati. Ma per lui la stagione 2023/24 è partita subito in salita: a inizio novembre, con l’inizio delle gare alle porte, Røthe è infatti entrato nell’elenco degli atleti risultati positivi al Covid. Insieme a lui anche Tønseth, Taugbøl e Klæbo, tuttavia tutti rientrati in breve tempo in buona condizione e ora assolutamente a disposizione dei coach norvegesi. Non è andata così per Røthe, che dopo quasi 3 mesi è ancora alle prese con i postumi della malattia, in un circolo vizioso che non permette di scorgere quell’atleta che solo pochi mesi fa era stato capace di vincere un bronzo mondiale nello skiathlon di Planica. Ora, il norvegese torna a parlare della sua condizione, portando avanti riflessioni che preoccupano chi spera in un suo rientro imminente.
Intervistato a TV2, Røthe ha fatto il punto sulle difficoltà avute nella prima parte di stagione: “Tutto è iniziato quando ho preso il Covid durante un raduno in Finlandia. Questa è la radice di tutti i mali. Non riesco ad allenarmi adeguatamente da novembre. Non appena carico il mio corpo con una normale quantità di esercizio, mi ammalo e fatico a respirare. Ho avuto congestione nasale, sinusite, mal di gola e vomito, quindi ho avuto un po’ di tutto. È stato un duro colpo e comincio a chiedermi se ho ancora un sistema immunitario”. Con riferimento agli allenamenti, dai quali continua a non ottenere risposte confortanti, il fondista norvegese aggiunge: “Ho provato a prendermi molti giorni di pausa di seguito e a non allenarmi per vedere se aiutava, ma il corpo non ha risposto in modo diverso. Quando ho iniziato ad allenarmi ho di nuovo avuto le stesse difficoltà”.
Una situazione che sicuramente mette a dura prova il classe ’88, facendolo calare a picco nelle gerarchie norvegesi in vista dei Campionati Mondiali di casa, in programma a Trondheim nel 2025. Con l’obiettivo di tornare a brillare, il piano d’azione stilato per il rientro di Røthe prevedeva inizialmente la partecipazione alle gare FIS di Nes Skianlegg (NOR) i prossimi 2-3-4 febbraio, ma la condizione fisica ancora traballante costringe il norvegese a stravolgere i piani. Nel mirino, ora c’è il Campionato Nazionale di Beitostølen al via il 22 febbraio: una data cerchiata in rosso sul calendario, che potrebbe essere cruciale per il futuro di Røthe. Anche perché, con la condizione che tarda ad arrivare e soprattutto il tempo che continua a scorrere inesorabile, si insinuano i primi dubbi sulla prosecuzione della sua carriera in nazionale: “Se entro la fine della stagione riesco a rimettermi, vado veloce nei Campionati Nazionali e arrivo alla Coppa del Mondo, spero e credo che sarà possibile continuare con la nazionale, ma realisticamente sono molto lontano”. Interrogato poi sul pensiero di appendere gli sci al chiodo, Røthe spiega: “Non ho deciso al 100% né per l’uno né per l’altro. Non sono sicuro. Avere una stagione rovinata dalla malattia non facilita la scelta. Non mi piace prendere decisioni quando le cose vanno davvero bene o quando vanno davvero male. È intelligente prendere decisioni importanti quando le cose sono in equilibrio”, conclude il norvegese.
Sci di fondo – Dentro la crisi di Røthe: il Covid, i dubbi sul futuro e una data fissata per il rientro

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