Una rimonta incredibile, una scalata degna degli annali del biathlon. Ben 14 posizioni recuperate e un grido di gioia che in pochissimi si sarebbero aspettati alla vigilia. Il secondo posto del romeno Dmitrii Shamaev, argento nell’inseguimento degli Europei di Brezno-Osrblie ha dell’incredibile, considerando che prima d’ora Shamaev è sempre stato un atleta che difficilmente abbiamo visto andare oltre il 30° posto in Coppa del Mondo. E infatti quest’anno il suo miglior risultato nel massimo circuito è un 35° posto nella Short Individual di Anterselva, a oltre 4 minuti da Johannes Bø. È certamente vero che i Campionati Europei non sono sicuramente la Coppa del Mondo, ma è altrettanto vero che la concorrenza a Brezno era molto alta. Basti pensare alla fortissima truppa norvegese, capace di dominare in lungo in largo sia l’IBU Cup, sia l’appuntamento europeo: Da Vebjoern Soerum (1° nell’individuale di Brezno e recentemente a podio nella mass start di Coppa del Mondo ad Anterselva) a Johan-Olav Botn (preferito a Christiansen dai convocati della Norvegia a Oberhof), passando per il vincitore dell’inseguimento Isak Frey. E ancora Mats Oeverby, Martin Nevland e Martin Uldal. Senza dimenticare i vari Antonin Guigonnat, Dmytro Pidruchnyi e Andrejs Rastorgujevs. Eppure là davanti, alle spalle del solo Frey, ci è andato Dmitrii Shamaev.
Shamaev nasce a Izhevsk, in Russia, nel 1995 e si distingue per buoni risultati a livello giovanile, tra Campionati Mondiali Junior e IBU Junior Cup. In Russia non riesce però ad affermarsi, non riuscendo a guadagnarsi un posto in nazionale nonostante la grande determinazione. Per questo, dopo il 2016 (anno della sua ultima apparizione ufficiale da atleta russo) Shamaev mette in fila diversi anni di gavetta, nella speranza di riuscire a risalire la china e mantenere le promesse che avevano accompagnato il suo inizio di carriera. Nel 2020, per lui si presenta la ghiotta occasione di cambiare bandiera e Shamaev decide di seguire la strada di Anastasia Tolmacheva, altra russa naturalizzata romena, completando il processo per l’ottenimento della cittadinanza in Romania. Con la Romania a novembre 2021 arriva prima l’esordio in IBU Cup a Idre Fjäll e poi la prima apparizione in Coppa del Mondo a Östersund.
Ora, dopo due stagioni in ombra in Coppa del Mondo, il 28enne si laurea vice campione europeo nella pursuit di Brezno-Orsblie, in una gara dove a fare la differenza è stata la precisione al poligono. Tanti errori tra i big, Shamaev è riuscito a mantenere immacolato il suo score nelle 4 sessioni di tiro, risalendo dal 16° posto di partenza in ragione del risultato nella sprint, fino al secondo posto, conquistato proprio all’ultimo poligono. Se le condizioni al poligono nella gara di sabato apparivano assai complicate, a fare la differenza è stata proprio la prestazione da cecchino di Shamaev, l’unico dei 54 atleti partiti a centrare lo zero. Sugli sci di certo non ha tenuto il passo dei migliori (25° tempo), ma si sa, il biathlon è questo. Guardando infatti la classifica si passa dai 3 errori del vincitore Frey ai 5 di Guigonnat, fino ai 6 di Soerum e agli 8 di Botn. Una strage di penalità, dalla quale è uscito indenne il romeno, inaspettatamente 2° al traguardo. Fortuna? Forse. Va però sottolineato che Shamaev nelle due gare già disputate a Brezno era stato altrettanto bravo al tiro con 1 solo errore nell’individuale chiusa al 14° posto e nessuna penalità nella sprint conclusa in 16ª piazza. Prestazione che ha poi ripetuto nella Single Mixed (in coppia proprio con Anastasia Tolmacheva) dove non si è servito di nessuna ricarica. Fortuna o no, il risultato parla chiaro: Shamaev fa sognare la Romania e, seppur non presente come nazione, fa rimpiangere anche un po’ la Russia.
Biathlon – Chi è Dmitrii Shamaev, l’orgoglio della Romania: da scarto della Russia ad argento a Brezno-Osrblie
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