Il fine settimana di Anterselva ha chiuso la seconda fase della stagione del massimo circuito di biathlon: il mese di febbraio sarà quasi interamente dedicato ai Mondiali di Nove Mesto, in attesa delle tre tappe conclusive che serviranno a dirimere le tante questioni aperte in Coppa del Mondo. dopo Anterselva e alla conclusione degli YOG di Gangwon, Giuseppe Piller Cottrer torna ad approfondire alcune tematiche per Fondo Italia.
ANTERSELVA IL TOP – “Oberhof, Ruhpolding, Anterselva: un vero crescendo rossiniano. E non si fa torto a nessuno nel dire che la tappa altoatesina sia il top della stagione. I risultati del fine settimana di Anterselva sono ormai sotto gli occhi di tutti e passati in archivio, dal primo successo di Lena Häcki ai ripetuti trionfi norvegesi, passando naturalmente dal podio della staffetta mista azzurra, capace di tenere testa a questi vichinghi. Del ritorno di Dorothea Wierer – che brava nel gestirsi pur in debito di condizione – e della resa sempre ad alti livelli di Lisa Vittozzi si è già detto e letto tutto, ma se proprio devo dire la mia mi viene da puntare l’attenzione sull’ottima condizione complessiva degli azzurri nel fondo. Alla Südtirol Arena nonostante la quota si è vista una condizione ancora migliore per Giacomel, Hofer, Bionaz e compagni e questo fa ben sperare in vista dei Mondiali di Nove Mesto. Queste due settimane che ancora ci separano dalla rassegna iridata saranno fondamentali per riempire al meglio il serbatoio e per sistemare gli ultimi dettagli. Un’altra cosa che mi ha colpito particolarmente ad Anterselva è stata la bravura e la forza mentale di Rebecca Passler di reagire al meglio dopo il complicato poligono d’apertura della Single Mixed: era facile crollare, dopo una serie così, a maggior ragione davanti al pubblico di casa, ma l’altoatesina ha dimostrato una dote non banale nel rimettersi in carreggiata".
PASSIONE BIATHLON – "Detto questo però, credo che l’aspetto da sottolineare di questi ultimi giorni, coinvolgendo nel discorso anche i riscontri dei Giochi Olimpici Giovanili di Gangwon, sia lo stato di salute complessivo del biathlon. Ed in particolare del biathlon italiano.
Ad Anterselva si è respirata un’atmosfera di festa e di coinvolgimento autentico, con sempre più tifosi italiani a presidiare il tracciato, il tendone e la Huber Alm in un senso di partecipazione e coinvolgimento.
Ritengo che si tratti di un ulteriore segnale dell’ampliamento della base e dell’interesse verso questa disciplina, una crescita che si misura anche nel livello dei nostri giovani: il percorso che ha portato alla selezione degli azzurrini convocati per gli YOG ha inevitabilmente condotto a delle scelte e a delle rinunce e per chi ha visto sfumare l’occasione di partecipare alla trasferta coreana, vedere i compagni di avventura raccogliere medaglie importanti rappresenta uno stimolo ulteriore a crescere ancor più.
“Mi ha battuto di poco e poi ha preso la medaglia? Allora posso farcela anche io” è il meccanismo che può scattare nella mente di chi è abituato a confrontarsi con le Gautero, le Mariotti o i Bacher di turno. Ed è giusto che sia così: si viene ad instaurare un circolo vizioso che porta solo benefici, purchè si continui a lavorare nella giusta direzione.
Come sicuramente succede tra i “grandi”: Lisa Vittozzi è nel pieno della bagarre per la Coppa del Mondo generale, sono tutte racchiuse in un fazzoletto e l’ultimo mese di stagione sarà ad altissimo pathos. Ma nel frattempo cerchiamo di seguire da vicino gli Europei, in attesa di entrare nel merito, la prossima settimana, di quello che potrebbe essere a Nove Mesto".