Un astro nascente per l’Italia, una speranza per il prossimo futuro del fondo. Il rendimento di Elia Barp è forse la notizia migliore che questa prima parte di stagione ha regalato al panorama dello sci di fondo azzurro. Dopo aver centrato in un weekend solo il suo primo piazzamento top 10 individuale in coppa del Mondo (10° nella 20 km in classico di Oberhof) e il suo primo podio a squadre (2° nella staffetta 4x7.5 sempre a Oberhof), il 2002 delle Fiamme Gialle guarda ai prossimi obiettivi con la voglia di emergere di un 22enne, ma al contempo con la calma di un veterano. Barp ha espresso le sue sensazioni su quanto fatto finora in un’intervista registrata ai microfoni della FISI a margine del Tour de Ski da poco concluso.
Parlando del piano d'azione per la sua prima vera stagione di Coppa del Mondo, Elia Barp spiega: “Come prima parte della stagione di CDM penso sia positivo. E’ il primo anno che parto direttamente dalla CDM quindi era un po’ un punto di domanda. Con Markus ci eravamo prefissati di partire e vedere come andava, tenendo un buon ritmo con le gare, provando a farle quasi tutte per vedere come reagiva il mio fisico. Per adesso sta reagendo bene e non mi sembra di essere molto stanco. Ho fatto dei buoni risultati, sono contento di come sta andando. Vediamo di fare sempre meglio”.
Parlando poi degli obiettivi fissati, il fondista azzurro aggiunge: “Non mi ero preposto degli obiettivi così, ma mi ero preposto innanzitutto la qualifica sprint, che ho ottenuto due volte al Tour. L’anno scorso e nella prima parte stagione mi era mancata, quindi quello è sicuramente un bel risultato che mi porto a casa. Ho avuto delle conferme anche nelle gare distance, quindi sono contento anche da quel punto di vista, anche se non avevo un vero e proprio obiettivo in termini di numeri”.
Con riferimento poi ai carichi di allenamento, ovviamente aumentati rispetto agli altri anni in ragione della sua promozione in Coppa del Mondo, Barp racconta: “Rispetto all’anno scorso abbiamo lavorato molti più aumentando molto di più le ore ‘lente’. Negli ultimi anni dal mio punto di vista si allenano tutti moltissimo e bisogna stare al passo coi tempi e adeguarsi. Io sono giovane e ho ancora tempo per aumentare i volumi e comunque lo stiamo facendo gradualmente e per questo sono contento. Soprattutto per la tecnica classica abbiamo avuto un occhio di riguardo perché mi sento sempre un po’ più carente rispetto al pattinaggio. Abbiamo lavorato bene e penso che i frutti si stiano vedendo”.
Guardando avanti, i traguardi fissati per il prosieguo della stagione sono quelli di chi affronta gli ostacoli con la giusta umiltà, nonostante l'evidente crescita di rendimento: “L'obiettivo è restare in Coppa del Mondo e vedere che i risultati che sono arrivati nella prima parte di stagione non sono una casualità, ma effettivamente quello che valgo. Cerco conferme da quel punto di vista e poi vediamo come reagirà il mio fisico verso fine stagione, visto il monte di gare che ci sono in Coppa del Mondo. Non è una novità che in Coppa del Mondo ci siano gare ogni weekend, ma è complicato essere in forma in tutte. Questo è più un quesito per me, per vedere come il mio fisico risponderà a questa stagione”.
Infine, Barp non può esimersi dal parlare del suo rapporto con Federico Pellegrino, compagno, mentore e maestro all'interno della squadra nazionale: “Avere in squadra Federico sicuramente è bello. Nel senso che lo vedevo gareggiare in tv e averlo a fianco come compagno è bello. La parte che non so se si vede da fuori è che lui è il primo che vuole aiutarci, spingerci al meglio e insegnarci quello che lui ha imparato in questi anni da atleta. Oltre a essere un compagno di squadra e una fonte d’ispirazione è un maestro. Non voglio chiamarlo secondo allenatore, ma direi secondo allenatore nello stile di vita. Nell’insegnarci a essere atleti a livello professionistico, sicuramente è di grande aiuto”.