"Non dovrete aspettare molto e lo saprete". Dorothea Wierer ha chiuso così l’intervista che ha rilasciato dopo il secondo posto ottenuto con i compagni di squadra della staffetta mista, rispondendo a una delle tante domande sul suo futuro. Ovviamente non soltanto i tifosi italiani, ma tutti gli appassionati di biathlon e la stessa Federazioni stanno aspettando di conoscere la sua decisione, perché in questi anni Wierer si è guadagnata uno status, che possiamo definire regale, nel biathlon internazionale, a suon di vittorie, per uno stile di competere sempre molto offensivo al poligono, che piace, ma anche per la sua simpatia, per quella spontaneità che è cosa rara.
Durante il weekend di Anterselva, abbiamo quindi raccolto i pensieri di tanti campioni del biathlon internazionale, ai quali abbiamo chiesto cosa si aspettano e soprattutto cosa si augurano scelga Dorothea Wierer. Molto affettuoso il pensiero di Johannes Bø: «Sono molto tranquillo riguardo Doro. Credo che io e lei siamo molto simili, entrambi facciamo ciò che vogliamo, cerchiamo di essere degli ottimi biatleti ma anche di avere una bella vita. Sono quindi convinto che in entrambi i casi, sia se dovesse decidere di continuare che, al contrario, di smettere, sarà la scelta giusta. Sono convinto che lei sarà molto convinta della scelta che avrà preso, qualsiasi essa sia. Quindi il mio solo augurio è che scelga ciò che la farà essere felice. Non so cosa deciderà, lo scopriremo».
Tanta la stima mostrata da tante colleghe dell’azzurra: «Dorothea è una delle atlete che hanno cambiato il biathlon – ha affermato Simon a Fondo Italia – in particolare al tiro, perché spara veramente molto velocemente ed è uno stimolo per ognuna di noi provare sempre a batterla in questo fondamentale. È stata ed è un’atleta importante per il biathlon. Penso che lei sappia meglio di qualsiasi altra persona cosa sia meglio per sé. Personalmente credo sia ancora un’atleta molto competitiva, è sempre determinata a vincere ed è una cosa che mi piace tanto di lei. Ora aspetto la sua decisione, sono curiosa di scoprire cosa farà. Sono però convinta che prenderà la decisione giusta per sé».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche un’altra sua avversaria, Tandrevold, che pensa anche ai Giochi Olimpici del 2026: «Qui, nella sua città natale, si svolgeranno le gare delle Olimpiadi del 2026, quindi sarebbe molto bello se decidesse di continuare fino a quell’evento. Ovviamente, servono motivazioni e anche la forma per proseguire così a lungo. Sarà molto interessante vedere cosa deciderà di fare, ma sono convinta che qualsiasi scelta farà, sarà la migliore per lei».
Punta sulle Olimpiadi del 2026 anche Hanna Öberg: «Spero sicuramente che continui per gareggiare qui ad Anterselva in occasioni delle sue Olimpiadi casalinghe, credo sarebbe il finale più bello per la sua carriera».
Simpatico come sempre Christiansen, altro grande estimatore dell’azzurra: «Spero decida di continuare. Penso sia una delle original gangster di questa generazione (slang utilizzato per indicare una persona eccezionale, della vecchia scuola, ndr), è una delle biatlete più anziane ora ed è una delle più popolari. Inoltre, qui ci saranno le Olimpiadi, proprio nella sua città natale. Spero davvero voglia continuare. In questi giorni sarò a Lavazé ad allenarmi e se dovessi incontrarla magari potrei chiacchierarci e provare a farle cambiare idea se dovesse aver deciso di smettere (ride, ndr)».
«Ovviamente io spero continui a gareggiare – ha affermato Vanessa Voigt – penso sia una delle protagoniste principali del nostro circuito, sarebbe triste se decidesse di lasciarci».
Pensiero simile anche per Samuelsson: «Senza dubbio Doro è una grandissima atleta, una leggenda del biathlon, di quelle che vorresti non smettessero mai. Quindi mi auguro solo possa continuare ancora a lungo».
A chiudere, il pensiero di chi la decisione di smettere l’ha già presa un anno fa, Tiril Eckhoff: «Quando lotti tanto con i problemi di salute, è una situazione che fa veramente schifo. Posso capire come si sia sentita fin qui. Mi auguro sia capace di ribaltare la situazione, riuscendo ad avere una bella esperienza nel Mondiale. Io credo debba fare tutto il necessario per arrivare al Mondiale in buona forma e poi decidere. Ma forse, da quanto leggo, ha già deciso. L’importante è che faccia ciò che sente».
Insomma, grande affetto nei confronti di Wierer da parte dei suoi colleghi. Chi pensa al sogno olimpico, chi le dimostra grande stima, ma soprattutto chi la conosce da più tempo e vuole soltanto che sia felice, qualsiasi scelta faccia. Una cosa è certa, l’azzurra può essere felice di aver riscontrato quanto abbia seminato bene in questi anni, guadagnandosi, oltre all’amore dei tifosi, soprattutto la stima dei colleghi. «Non mi aspettavo mi accogliessero così, erano tutti felici di rivedermi» aveva affermato l’azzurra alla vigilia della tappa di Anterselva. Qualcosa che Doro si è guadagnata in questi anni.
Biathlon – Da Johannes Bø a Simon, i grandi del circuito dicono la loro sul futuro di Wierer: “L’importante è che sia felice”
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