La staffetta mista ad Anterselva si è svolta in mezzo a due ali di folla, che incitavano a gran voce i nomi dei protagonisti. Nel primo appuntamento della stagione di Coppa del Mondo la Francia aveva trionfato davanti alla Norvegia e all’Italia. Alla vigilia della gara i favori dei pronostici ricadevano sulle nazioni scandinave e sulla squadra padrona di casa. La competizione odierna si è svolta seguendo il chilometraggio femminile, quindi quattro frazioni da 6km.
La Norvegia (0+8), rappresentata da Juni Arnekleiv, Karoline Offigstad Knotten, Tarjei Boe e Johannes Thingnes Boe, vince la staffetta mista facendo fatica. L’Italia (0+5) seconda al traguardo se l’è giocata sino all’ultimo poligono facendo sudare entrambi i fratelli Boe. In terza posizione conclude la Svezia (0+9) capitanata da un suntuoso Martin Ponsiluoma, per loro una gioia dopo la débâcle della single mixed.
L’Italia si è presentata al via con un quartetto a livello di nomi rodato, ma seguendo una distribuzione di frazioni inedita, ad aprire Dorothea Wierer seguita da Lisa Vittozzi che darà il cambio a Didier Bionaz per concludere con Tommaso Giacomel. La squadra azzurra ha concluso al secondo posto, come già detto in precedenza. L’inedita Dorothea Wierer al lancio ha voluto e trovato lo zero, le ha consentito di rimanere in quota sino alla zona di cambio anche con un ultimo giro dove ha fatto fatica. La sappadina Lisa Vittozzi ha deciso di riprendersi con gli interessi la sfortuna che l’ha colpita nella short individual, chiude la sua frazione con un pandemonio nello stadio. Un meraviglioso Didier Bionaz non ha subito il raffronto diretto con Tarjei Boe, si è difeso fino alla consegna del testimone al suo coetaneo. Tommaso Giacomel è partito con l’idea di potersi giocare il bersaglio grosso, il trentino ha disputato una frazione spettacolare solo che contro di lui c’era uno dei più grandi di sempre di questo sport.
L’inizio di gara è stato caratterizzato dal ritmo blando, che ha permesso a Dorothea Wierer di non perdere posizioni nel gruppo. A metà tornata la francese, Lou Jeanmonnot, ha allungato rispetto alle avversarie scombussolando il dispendio energetico di molte atlete. Il primo poligono ha creato problemi principalmente alla Norvegia, Juni Arnekleiv ha utilizzato due ricariche, ma in poche centinaia di metri ha chiuso lo svantaggio dal gruppo inseguitore della solitaria Francia. Al primo cambio Francia, Svezia, con una positiva Anna Magnusson, e Norvegia hanno passato il testimone insieme. L’Italia dopo un quarto di gara era distanziata di diciannove secondi in sesta posizione.
Elvira Öberg ha gestito nel corso del quarto giro, questa andatura ha permesso a Lisa Vittozzi di guadagnare ampiamente sulla testa presentandosi al poligono con meno di dieci secondi. Azione di forza dell’italiana che ha staccato nel corso della sua prima tornata Lena Haecki-Gross, come se non bastasse ha trovato lo zero a terra concludendo il giro perfetto da enciclopedia. Vittozzi in piedi ha utilizzato una ricarica, ma ha chiuso la sessione in 23.2 secondi guadagnando praticamente su tutte le nazioni. A metà gara l’Italia conduceva con un discreto vantaggio sulla Svizzera.
Il classe 2000 Didier Bionaz non si è fatto sopraffare della pressione e dalle emozioni, ha gestito il suo primo giro in maniera esemplare guadagnando nella parte iniziale e recuperando nella seconda metà in vista del poligono. La Svezia, con Jesper Nelin, e la Germania, con Johannes Kuehn, hanno guadagnato sensibilmente sulla testa dopo la sessione a terra per poi riperdere nel segmento di gara sugli sci stretti. Il poligono in piedi ha sancito una netta spaccatura nella competizione lanciando in avanscoperta Italia e Norvegia. Tarjei Boe ha concluso la sua frazione con soli cinque secondi sull’Italia. Da sottolineare come Eric Perrot abbia fatto segnare il miglior tempo nella terza frazione di gara, è uno dei pochi spiragli di luce del biathlon maschile francese.
Nell’ultima frazione odierna abbiamo visto uno Johannes Thingnes Boe in grande spolvero forse come mai nell’inverno corrente. Ha impostato un ritmo folle sino dal suo esordio in gara guadagnando sensibilmente sui diretti inseguitori. Tommaso Giacomel, ha confermando di possedere una grande maturità agonistica, uscendo dal poligono a terra aveva soli sei secondi di divario dalla vetta. Nell’ultima sezione di gara prestazione degne di nota per Svezia e Francia. Il transalpino Quentin Fillon Maillet è enigmatico in questa fase della stagione, alterna prestazioni da urlo a passaggi a vuoto, oggi la monetina è caduta dalla parte giusta.
Nell’ultima frazione odierna abbiamo visto uno Johannes Thingnes Boe in grande spolvero forse come mai nell’inverno corrente. Ha impostato un ritmo folle sino dal suo esordio in gara guadagnando sensibilmente sui diretti inseguitori. Tommaso Giacomel, ha confermando di possedere una grande maturità agonistica, uscendo dal poligono a terra aveva soli sei secondi di divario dalla vetta. Nell’ultima sezione di gara prestazione degne di nota per Svezia e Francia. Il transalpino Quentin Fillon Maillet è enigmatico in questa fase della stagione, alterna prestazioni da urlo a passaggi a vuoto, oggi la monetina è caduta dalla parte giusta.
Il Giappone non si è presentato al via, le nazioni doppiate invece sono undici: Lettonia, Corea del Sud, Lituania, Stati Uniti d’America, Romania, Moldavia, Kazakistan, Canada, Polonia e Estonia.
La giornata di domenica sarà interamente dedicata alle mass start, il primo appuntamento fissato per le 12:30 con gli uomini.
CLASSIFICA FINALE TOP TEN
1° NORVEGIA 1:04:36.3 (0+8)
2° ITALIA +22.3 (0+5)
3° SVEZIA +1:07.8 (0+9)
4° SVIZZERA +1:20.6 (0+8)
5° FRANCIA +1:33.5 (0+6)
6° CECHIA +2:16.6 (1+10)
7° AUSTRIA +2:42.7 (0+4)
8° GERMANIA +3:04.6 (2+12)
9° UCRAINA +3:19.7 (0+12)
10° BULGARIA +4:03.3 (0+4)
CLASSIFICA FINALE TOP TEN
1° NORVEGIA 1:04:36.3 (0+8)
2° ITALIA +22.3 (0+5)
3° SVEZIA +1:07.8 (0+9)
4° SVIZZERA +1:20.6 (0+8)
5° FRANCIA +1:33.5 (0+6)
6° CECHIA +2:16.6 (1+10)
7° AUSTRIA +2:42.7 (0+4)
8° GERMANIA +3:04.6 (2+12)
9° UCRAINA +3:19.7 (0+12)
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