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Biathlon – Didier Bionaz: “Ero molto agitato, ma essere in testa ad Anterselva lo ritengo un privilegio”

ANTERSELVA – Una prestazione davvero da “grandi” oggi quella di Didier Bionaz, che ha tenuto testa a lungo nella terza frazione a Tarjei Boe e ha dimostrato di poter competere ad armi pari con i migliori del circuito. Una gara di cui andare orgogliosi, ma che, come ha raccontato lui stesso a Fondo Italia, ha messo a dura prova il valdostano, in un certo senso sopraffatto dall’emozione di una gara in testa davanti al proprio pubblico.
Come sempre con grande consapevolezza e intelligenza, il 23enne del C.S. Esercito ha analizzato la propria prestazione e quella della squadra ai nostri microfoni al termine della gara.
«Una gara molto difficile in realtà perché ero molto agitato. Sapevo che si poteva fare bene e ho cercato di mantenere il sangue freddo. Sono partito con un po’ di tensione e ho dovuto gestire le due serie. È stato molto difficile sparare in piazzola 1, con tutto il pubblico così vicino ma è stato bellissimo. Mi ritengo una persona molto fortunata ad aver potuto avere questo privilegio di fare tre giri in testa ad Anterselva.»
Una frazione al comando fino all’ultima tornata, quando Tarjei Boe lo ha superato con un’azione decisa in salita.
«Quando Tarjei è partito ho scollinato un po’ male a dire il vero, poi ho deciso di stare un po’ giù ma non mi aspettavo che mi affiancasse subito così. Poi però lui mi ha letteralmente piantato lì con un attacco bello deciso e mi ha dato subito diversi metri sullo scollinamento. Poi in realtà da lì in poi non ho perso tantissimo, ho visto che riuscivo a tenere un buon passo però ho perso quei metri velocemente, però comunque è stato bravissimo perché mi ha attaccato proprio lì dove invece avrei voluto attaccarlo io, perché in quel punto c’erano tutti i miei tifosi, tutti i valdostani. È stato super emozionante e anche difficilissimo allo stesso tempo come gara perché ogni volta che passavo lì mi si irrigidivano quasi le gambe dall’emozione. Quando sai che ci sono tutte quelle persone lì per te e vuoi farli divertire ed esultare, è bellissimo ma ti mette anche pressione.»
Come sempre nelle sue dichiarazioni, Bionaz dimostra una grandissima maturità nell’affrontare le sfide che gli si pongono davanti e i risultati negativi.
«L’individuale non è andato così bene anche se le sensazioni erano abbastanza buone, è stato difficile mentalmente. Sono però convinto che mi aiuterà molto quel risultato lì e onestamente per quanto riguarda la staffetta, è stata più difficile oggi che al Mondiale di Oberhof. Sono molto contento della gara che ho fatto oggi, soprattutto della prestazione mentale. Sono riuscito a mantenere la calma ed era difficile farlo, queste situazioni servono poi per il futuro e non cadere di nuovo in errori che magari ho già fatto.»
A differenza dell’Individuale, oggi è arrivata anche un’eccellente prestazione al poligono, non scontata quando ti trovi a dover sparare dalla prima piazzola avendo a fianco nomi importanti della disciplina.
«A terra non ho fatto una super serie, ho cercato di controllare perché sentivo un po’ di pressione, quindi ho cercato di lavorare al meglio, come se fosse un’individuale sebbene in staffetta ci siano le ricariche però alla fine bisogna chiudere i bersagli e quando sei davanti se fai lo zero con il caricatore è meglio perché comunque se avessi fatto 5 su 5 sarei uscito davanti o insieme a Tarjei e avrei avuto un bel treno. Quindi ho deciso di prendermela con calma e di chiudere i bersagli.»
In generale, il classe 2000 può essere assolutamente orgoglioso di una stagione che non è solo di crescita, ma anche di conferme, perché le prestazioni che sono arrivate nelle prime gare, stanno trovando continuità tappa dopo tappa; e questo, ovviamente, in ottica Mondiale, è incoraggiante.
«Quest’anno sto riuscendo ad avere una continuità che non credevo neanch’io di riuscire ad avere a livello fisico. Adesso mi sto abituando. Dopo dicembre mi chiedevo se a gennaio avrei continuato su questi livelli. Adesso abbiamo ancora domani, sarà un’altra gara dura dopo oggi che è una gara corta ma è comunque impegnativa perché si va molto forte. In ottica Nove Mesto prima staccheremo un po’ e poi faremo un raduno dove cercheremo di rifinire la condizione. Secondo me c’è ancora qualcosa che si può fare meglio. Oggi sto bene ma sento che c’è ancora un pochino di margine, ci sono giorni in cui sono stato meglio, tipo a Östersund.»
Infine, abbiamo chiesto a Dido un commento su Dorothea Wierer che è un po’ la mamma chioccia del gruppo maschile, con cui ha condiviso i lunghi mesi di preparazione estiva e che si dimostra sempre protettiva nei confronti dei ragazzi, seguiti anche nel podio della staffetta di Ruhpolding quando era a casa nelle settimane passate.
«Doro alla fine ha fatto quello che le è stato chiesto, ossia di trovare lo zero, che non è mai banale, ha dato il 100% e quindi credo che abbia fatto una prestazione positiva. Rientrare in Coppa del Mondo dopo essere stati fermi a lungo non è mai facile, il livello è molto alto. Poi lei ovviamente era preoccupata già ieri di non essere all’altezza della situazione ma noi tutti le abbiamo detto “fai 10 su 10 e non ci sono problemi” ed è proprio come è andata»

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