Moa Lundgren ha chiuso la sua sprint ad Oberhof nei quarti di finale, arrivando terza nella propria batteria, ma con un tempo non sufficiente per superare il turno da lucky looser, nonostante la bella qualificazione terminata in sesta piazza. Ma notizia, o meglio la curiosità, è in realtà un’altra: nulla di ciò che aveva in pista con sé era suo quest’oggi.
«Gli sci sono di Ebba (Andersson), gli occhiali di Linn (Svahn), la biancheria termica di Frida (Karlsson)» ha spiegato a SVT Sport dopo la qualificazione.
Così come la nazionale norvegese, anche quella svedese, ha vissuto un vero e proprio calvario per raggiungere la Turingia, dove questa settimana si stanno svolgendo le gare di Coppa del Mondo. A causa del maltempo che ha colpito pesantemente la Scandinavia, le due squadre hanno dovuto rivedere i loro piani di viaggio dopo la cancellazione dei voli verso Francoforte, l’aeroporto più vicino ad Oberhof. In questo caos, diversi fondisti, tra cui Lundgren, non hanno avuto i loro bagagli in tempo per avere tutta l’attrezzatura a propria disposizione per la gara. A maggior ragione, un risultato del genere, ottenuto con materiali non propri deve comunque far ritenere la svedese soddisfatta della propria prestazione.
«Ieri ero molto stanca e non ero sicura della mia forma» ha dichiarato «ma oggi mi sentivo meglio. Ho dimenticato di regolare la tuta prima della gara, ma è andata bene»
Sci di fondo – Disavventure di viaggio, Moa Lundgren gareggia “in prestito”
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