Sedici discipline olimpiche e sei paralimpiche, 18 sedi di gara, più di 3.500 atleti che provengono da oltre 90 paesi, 304 competizioni e 195 medaglie da assegnare. Sono solo alcuni dei numeri di Milano-Cortina 2026, che riporterà la manifestazione a cinque cerchi in Italia a 20 anni dall’edizione di Torino.
Mancano due anni, ma la febbre per i Giochi è già alta. Mentre prosegue il balletto politico sulla pista da bob, cosa che certamente non sta aiutando l’immagine della nostra capacità organizzativa all’estero, la Fondazione Milano Cortina 2026 (che si occupa di gestire ogni aspetto prettamente sportivo dell’evento) ha presentato ad Anterselva il progetto olimpico, dando anche ragguagli sullo stato dell’arte della manifestazione che partirà ufficialmente il 6 febbraio e si chiuderà il 22 febbraio 2026.
Il CEO della Fondazione Andrea Varnier ha presentato anche le novità dei Giochi: nel freestyle esordirà il Dual Moguls (due atleti competono l’uno contro l’altro nella stessa pista) sia al maschile che al femminile, mentre nel salto con gli sci le atlete debutteranno nella prova individuale sul trampolino lungo. Nel bob ci sarà una gara a squadre miste, nello slittino ci sarà il doppio maschile e quello femminile. Esordio assoluto ai Giochi Olimpici, invece, per lo sci alpinismo, il cui programma consta di tre gare: sprint maschile, sprint femminile e staffetta mista.
Quella di Milano-Cortina, in più, sarà l’edizione dei Giochi più bilanciata a livello di genere: il 47% degli atleti è infatti di sesso femminile, mentre le gare dedicate esclusivamente alle donne sono 50, quattro in più di Pechino 2022.
Milano Cortina 2026 si presenta ad Anterselva: saranno i Giochi più inclusivi a livello di genere
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