È reduce da un weekend da favola a Ruhpolding, nel quale ha ottenuto il suo quinto successo in Coppa del Mondo, il quarto in terra tedesca. Lisa Vittozzi è ancora orgogliosa di quanto fatto in Germania, ma guarda ora alla tappa di casa ad Anterselva, dove ancora una volta avrà al seguito tanti tifosi, oltre alla famiglia, pronti a sostenerla a bordopista.
È una Vittozzi molto serena quella che incontriamo nel media centre dedicato a Paul Zingerle, uomo centrale nella nascita del biathlon ad Anterselva. La sappadina si ferma a parlare con noi, partendo dalla vittoria di Ruhpolding, che è stata difficile da smaltire perché le ha regalato molte emozioni: «È stata una gara molto emozionante, devo dire che domenica ho faticato ad addormentarmi. Anche se sapevo di potermela giocare, è stata una sorpresa. Alla fine ero davvero tanto contenta. ora cerco di godermi anche questa tappa. Dopo Oberhof non ero soddisfatta, ma sono consapevole che non puoi stare sempre bene, bisogna accettare di avere alti e bassi. L'ho fatto, ho voltato pagina, convinta che a Ruhpolding sarebbe stata tutta un'altra storia. Non mi sono fatta abbattere, ho cercato di fare il mio lavoro nel miglior modo possibile. Sono contenta delle due belle gare fatte».
Venerdì Vittozzi sarà in pista con il pettorale di leader della classifica di specialità individuale, anche se in realtà la gara sarà una short individual, format che secondo l'azzurra è molto diverso da quello classico: «A mio parere non ha molto senso sostituire l'individuale con una short individual, ma bisogna farla e la faremo, anche se sinceramente preferivo la solita individuale, che è una delle gare storiche del biathlon. Accorciarla non mi sembra utile, ma lo accetto. Sicuramente è completamente un'altra gara. Vero, faremo solo 2,5 km in meno, ma fanno la differenza, così come la penalità ridotta, che da un minuto sarà di appena 45"».
Anterselva è la tappa di casa per l'Italia, ma Vittozzi non si lascia distrarre, seppure felice di poter abbracciare ancora una volta i suoi tifosi, che erano giunti in massa anche a Ruhpolding: «La tappa di casa non la vivo diversamente rispetto alle altre, non mi ha mai stressato. Sono contenta di essere in Italia, che arrivino famiglia, amici e gente che non vede l'ora di tifarmi. In realtà anche a Ruhpolding mi sento a casa, grazie ai miei tifosi, che ogni anno organizzano il viaggio anche lì. Sono contenta di aver dato loro una bella gioia. Qui è bello perché sei in Italia e tanti più tifosi possono venire. Avere tanta gente che conosci ti mette più pressione, ma cercherò di non pensarci».
Cosa si aspetta Vittozzi dalle gare di Anterselva: «Semplicemente a me stessa chiedo di continuare il lavoro che sto facendo, perché sono contenta della mia costanza in stagione e voglio finire nel migliore dei modi prima del Mondiale».