Lo scorso weekend gli occhi erano tutti puntati su lui, quando è sceso in pista in Val Ridanna in IBU Cup. Dopo aver dominato le prime tre tappe, Botn ha fatto il suo esordio in Coppa del Mondo a Oberhof, nella tappa di inizio anno, impressionando subito per la velocità sugli sci, ma commettendo qualche errore di troppo al poligono e anche un giro di penalità in più, frutto di una distrazione figlia anche della grande tensione.
Tornato in IBU Cup, Botn ha subito ricominciato a vincere, facendo sua la sprint con un doppio zero, mentre nella mass start 60 il norvegese ha concluso sesto ma con ben cinque bersagli mancati a sbarrargli la strada verso il successo.
Botn, che compirà venticinque anni il prossimo giugno, ha ancora il volto da “ragazzino” e non sembra ancora così abituato a tante attenzioni, che sono state la logica conseguenza però del grande talento che ha mostrato in pista in questa prima parte di stagione. «L’esordio in Coppa del Mondo a Oberhof è stato un’esperienza nuova – ha ammesso Botn descrivendo ciò che ha vissuto a inizio anno – perché ho sentito tanta pressione, dal momento che sapevo di dover ottenere due podi per restare in Coppa del Mondo. Inoltre, non ero preparato a tutta l’attenzione che ho poi ricevuto dai media, è stato qualcosa di totalmente diverso dalla mia solita vita. Tutto ciò è stato troppo da gestire».
Quanti si sono trovati a esordire in una condizione così? In un’altra nazionale un atleta come Johan-Olav Botn avrebbe l’opportunità di farsi le ossa in Coppa del Mondo, ma impossibile farlo con la Norvegia, capace di escludere Christiansen dalla tappa di Oberhof, per poi applaudirlo nel suo ritorno a Ruhpolding con una vittoria e un secondo posto. «Penso che sia una situazione non semplice da gestire, perché è quella peggiore in cui trovarti, in quanto senti di dover sempre fare delle grandi prestazioni per restare in Coppa del mondo. La situazione non è ideale, ma è quella che devo gestire».
Botn ha un bel rapporto di amicizia con il compagno di squadra Strømsheim, che si è trovato nella sua stessa situazione un anno fa, per diventare oggi quasi una certezza nella squadra di Coppa del Mondo. I due si sono anche allenati insieme a Livigno nel corso della pausa natalizia. «Credo che la mia attuale situazione sia abbastanza simile a quella vissuta da lui nella passata stagione. Abbiamo parlato di questo in Oberhof, perché eravamo nella stessa stanza. Ci siamo confrontati su questo, su cosa devo fare in questa stagione e nella prossima. È stato interessante».
Al di là delle normali difficoltà per trovare spazio in nazionale, il giovane norvegese guarda avanti con fiducia, consapevole del bel percorso che sta facendo. «Fin qui questa stagione è stata anche sorprendente per me, sono davvero in grande forma. Il mio obiettivo iniziale era di essere in grande forma in IBU Cup, invece ho partecipato alla Coppa del Mondo e ho anche ottenuto il miglior tempo sugli sci in entrambe le gare. Sono veramente felice, sento di essere avanti nella tabella di marcia.
Il mio obiettivo è di far parte della squadra norvegese alle Olimpiadi del 2026 ad Anterselva, sento di essere avanti nel programma».