La Francia al femminile – che aveva esordito a Ruhpolding con la vittoria in staffetta – ha poi raccolto meno del previsto nelle due gare individuali. La migliore è stata sicuramente Lou Jeanmonnot, autrice di due quarte piazze, mentre hanno deluso le aspettative Justine Braisaz-Bouchet (12ª e 7ª) e Julia Simon (10ª e 13ª). In particolare la tappa di Ruhpolding non ha sorriso a Braisaz, che ha perso il pettorale di leader della Coppa del Mondo, in favore della norvegese Ingrid Landmark Tandrevold. In casa Francia, a non aiutare è la nota tensione tra Braisaz e Simon, risalente alla scorsa estate. Una tensione nata da una controversia legata al presunto utilizzo da parte di Simon della carta di credito di Braisaz per fare alcuni acquisti online.
Nelle scorse ore, Braisaz è tornata a parlare del caso, in un’intervista pubblicata da SVT Sport. “Conosco me stessa molto bene – spiega Braisaz – e questo caso mi ha aiutata a conoscermi ancora meglio. E’ successo tutto nello stesso momento, la gravidanza e il caso… ma il fatto è che ho bisogno di essere in pace. E so cosa mi serve per essere in pace. Non provo rabbia. La situazione non si è ancora sistemata, ma nella squadra siamo lì per essere biatleti. E questo lo rispetto”. Interrogata sul suo segreto per rimanere così professionale nonostante il caos, Braisaz aggiunge: “E’ stata una scelta, una scelta forte. Mi sento in pace con me stessa”.
Proseguendo, la francese sottolinea: “Ho scelto di prendermi le mie responsabilità in questa storia e non voglio che gli altri siano infastiditi da questo. Voglio che la squadra stia bene. Ho tanto supporto e bisogna andare avanti. Come riesco a essere lo stesso una buona compagna di squadra? Non è così difficile in realtà. Ho rispetto per ogni singolo membro della nostra squadra”.
L’impressione – anche alla luce delle prime uscite di Coppa del Mondo – è che Braisaz sia riuscita a separare il lato sportivo da quello professionale. I risultati all’inizio sono arrivati (più per lei che per Simon), ma la tappa di Ruhpolding non ha dato le risposte che la squadra francese si aspettava da loro. A fare la differenza in terra tedesca, i troppi errori al poligono (6 in due gare per Braisaz e 9 in 3 gare per Simon): chissà che l’aspetto mentale non possa aver influito…
Biathlon – Braisaz torna sul caso Simon: “Ho scelto di essere professionale”. Ma a Ruhpolding il bilancio delle due francesi è negativo
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