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Biathlon – Ad un passo dall’impresa: Ponsiluoma ferma la sua rimonta all’ultimo poligono, ma nessuno va più forte di lui sugli sci

Johannes Dale ma più in generale il tris norvegese che si è dato battaglia nell’ultima tornata per spartirsi il podio hanno sicuramente rubato la scena e saranno una delle immagini che più rimarranno impresse agli appassionati di biathlon nella Pursuit maschile di quest’oggi a Ruhpolding. Tuttavia c’è un altro dato degno di nota che, in vista dei Mondiali di Nove Mesto, e per il prosieguo della stagione, non dovrebbe passare inosservato: Martin Ponsiluoma, che ha chiuso in ottava posizione l’inseguimento, è stato l’uomo più veloce in pista. Grazie all’incredibile prestazione sugli sci, è riuscito a risalire dalla 25esima posizione di partenza a cui lo aveva costretto una sprint troppo fallosa al tiro.
Grazie alla dinamica della gara, con Christiansen e Tarjei Boe doppiamente fallosi al poligono nell’ultima serie, era nel gruppo degli inseguitori a giocarsi la vittoria, un risultato incredibile se si considera la posizione e il ritardo accumulato nella sprint di ieri. Purtroppo, l’ultima serie in piedi non ha detto bene neanche al 28enne di Östersund, che ha commesso due errori per un totale di 4 in tutta la gara, ma è riuscito comunque, grazie al miglior ultimo giro, a riportarsi in top 10.
«Nel quarto giro sono andato molto forte per cercare di colmare il divario dal terzo posto e ho dato il massimo, ma ho cercato di sciare dolcemente per raggiungere il gruppo» ha raccontato Ponsiluoma a SVT a proposito dell’essersi trovato coinvolto nella battaglia per la vittoria nell’ultimo poligono «Non ho approfittato dell’ultimo tiro, dove ci sono stati due errori, e sono molto deluso per questo, ma devo essere molto contento dell’ottavo posto».
Ponsiluoma dà il merito della sua prestazione in pista agli sci: «gli sci sono i più potenti che abbia mai usato», ma non si può trascurare una forma fisica che in questo momento sembra sensazionale: 24,8 secondi di vantaggio sul secondo miglior sciatore, che gli hanno consentito di ottenere il secondo miglior Pursuit time, più lento di Johannes Boe di solo 1 decimo; anche nella giornata di ieri del resto, quando la sua gara era già ormai conclusa dopo il primo poligono, lo svedese ha fatto segnare il terzo miglior tempo.
Ovviamente nell’ottica del risultato i numerosi errori al poligono sono evidentemente troppo, soprattutto in una località come quella di Ruhpolding dove il poligono “facile” e il tracciato veloce non consentono margini di errore ampissimi, ma correre rischi, come fatto oggi, per provare ad ottenere il massimo fa parte del biathlon. E, anche se la Svezia esce da questa tappa tedesca a bocca asciutta, le prospettive in vista dei Campionati Mondiali, sono assolutamente incoraggianti, visto che anche Sebastian Samuelsson, oggi 13esimo, sembra sulla strada giusta per trovare la forma ideale in tempo per l’appuntamento iridato di Nove Mesto.

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