Sprazzi del vecchio Émilien Jacquelin a Ruhpolding. Dopo la brutta prova di Oberhof che ha costretto la sua nazionale al settimo posto in staffetta e in generale un inizio di stagione deludente, contrassegnato da difficoltà soprattutto al poligono, il francese sembra essere tornato ai suoi livelli. Ieri, in Germania, ha ottenuto il primo zero al poligono in una Sprint di Coppa del Mondo dopo quella di Nove Mesto del marzo 2021.
Dopo la gara di Ruhpolding, tuttavia, Jacquelin era soddisfatto solo a metà. Per la ritrovata precisione al poligono e per essere stato in testa dopo le due sessioni di tiro, il quarto posto a otto decimi da Tarjei Bø, frutto di un ultimo giro molto lento, fa male: «Quando sono uscito dal poligono, sono stato annunciato come leader. Ho deciso di mantenere lo stesso stato d'animo dei primi due giri, forse come conseguenza potrei aver avuto un atteggiamento attendista, meno coinvolto nell'ultimo giro», queste le sue parole riprese da Ski Chrono. «Per la squadra, per i ragazzi e per me stesso, volevo davvero finire sul podio. Non voglio dire che le emozioni abbiano avuto la meglio su di me, ma mi sono un po' rilassato».
«Questo zero mi ricorda quello della Sprint di Kontiolahti, nel 2020. È stato l'ultimo fine settimana di Martin Fourcade. Ero in fiducia, ero reduce da un grande Campionato del Mondo ad Anterselva, ed è quindi stato una conseguenza naturale. Questo di Oberhof non è lo stesso tipo di 10/10, è stato più lavorato», ha concluso. «Era da tempo che cercavo di ottenere questo tiro, ma ogni volta mancava qualcosa».