Dopo essere sembrata in netta ripresa, Stina Nilsson ha compiuto un altro passo indietro. Nelle ultime tre gare in singolo la svedese ha collezionato 21 errori al poligono, un'enormità anche per lei, considerando i recenti progressi al tiro. I risultati sono stati una logica conseguenza: 22esima nella pursuit della Val Martello e 24esima nella sprint della Val Ridanna, che rendono quasi un "brodino" il decimo posto nell'ultima mass start 60 di Ibu Cup.
In Val Ridanna, Nilsson è apparsa in difficoltà anche sugli sci, quantomeno nella sprint, dove nel course time ha accumulato 30"6 di ritardo da Ida Lien ed è stata più lenta anche di Anaëlle Bondoux. Ora in Svezia dubitano della riuscita del passaggio dal fondo al biathlon, e tra questi c'è anche l'ex allenatore della nazionale Wolfgang Pichler: «Nessuno può dire che Stina non sappia sciare. Ma c'è qualcosa, non capisco perché stia andando così male. È davvero brutto e mi dispiace per lei», queste le sue parole riportate da Expressen.
«Era la migliore al mondo, campionessa olimpica e aveva tutto quello che serve», ha proseguito. «Un suo problema è che si trova in una squadra forte. Se avessi avuto Stina nel 2006-2008, l'avrei portata in Coppa del Mondo, avrebbe fatto più esperienza e sarebbe migliorata sempre di più. Ora si trova in una situazione in cui deve mostrare dei risultati perché la Svezia ha cinque o sei ottime sciatrici. Il nome di Stina Nilsson non è più interessante, devono esserci le prestazioni. Un allenatore dovrebbe sempre fare ciò che è meglio per la squadra e Stina è sotto pressione ai miei occhi, ma la mia sensazione è che abbia imparato a tirare meglio e questo è positivo. Penso che sia la decisione giusta quella di far gareggiare Stina in IBU Cup. Lì non ha pressioni».