Biathlon - 13 gennaio 2024, 16:15

Biathlon - Christiansen: "Dopo aver mancato la convocazione per Oberhof, ho passato il Natale più difficile di sempre. Oggi sono la persona più felice"

photo credits - Dmytro Yevenko

Protagonista di una settimana sui generis, iniziata con delle dichiarazioni piuttosto dure sulla scelta della dirigenza e dei tecnici del biathlon norvegese di escluderlo dalla tappa di Oberhof e proseguita con qualche errore di troppo nella staffetta maschile, seppur portando a casa la vittoria, oggi Vetle Christiansen può togliersi la soddisfazione più grande, portando a casa il successo in Coppa del Mondo. L’IBU, al termine della sprint di Ruhpolding ha raccolto le sue parole e il 31enne parte proprio da quell’esclusione dall’ultima tappa di Coppa del Mondo che ha vissuto, immaginiamo, in maniera per nulla positiva.

«È stato il Natale più difficile che io abbia mai avuto, dopo non aver soddisfatto i criteri di convocazione per far parte della squadra ad Oberhof. E dal non essere abbastanza buono per la Coppa del Mondo ad essere il migliore oggi è pazzesco, ma in generale è stata una settimana pazzesca, non riesco a descriverla. Penso, anzi sono sicuro, che oggi sono la persona più felice che ci possa essere qui.»

Un’ottima gara, senza sbavature al poligono per il norvegese dei Geilo, e con una delle migliori prestazioni sugli sci che gli ha permesso di portare a casa la vittoria: nell’ultimo giro, però, ha perso un po’ rispetto al diretto contendente per il gradino più alto del podio, l’azzurro Tommaso Giacomel.

«Ho iniziato la gara pieno di energia e ho cercato fin da subito di andare forte. Ero un po’ preoccupato dall’ultimo giro perché nelle gare individuali non è il mio punto forte, tendo ad usare molta energia nei primi due giri per mantenere la velocità, ma questo è uno dei miei tracciati preferiti e dopo essermi allenato a -30° a casa durante le vacanze con le condizioni della neve più lente che io abbia mai vissuto, venire qui in questo tracciato veloce con condizioni quasi perfette, è sembrato quasi facile a confronto, anche se comunque ho dovuto spingere. In un certo senso forse è stato un bene essere rimasto a casa una settimana in più ad allenarmi»

Federica Trozzi