Trentacinquesima posizione finale per Christoph Pircher al termine della mass start 60 di IBU Cup che si è svolta in Val Ridanna. Il poliziotto del 2003 sta cercando di ritrovare la giusta condizione dopo un ottimo inizio di stagione, andato oltre le aspettative.
Al termine della gara, a Fondo Italia, Pircher ha fatto il punto della situazione sul suo stato di forma e su questa stagione, che lo ha soddisfatto, viste anche le premesse “settembrine” con la brutta caduta a Forni Avoltri che sembrava addirittura compromettergli la stagione. Invece, non è stato così, anche se forse quel periodo di stop sta condizionando la forma attuale dell’azzurro.
Partiamo dalla gara di oggi. Soddisfatto della tua prestazione? Peccato quegli errori finali.
«Oggi è stata veramente dura. Quel giro da 5 km l’ho patito in maniera incredibile. Al momento non sono al top. Stavo molto bene a inizio stagione, poi sotto natale ho avuto un calo che però ci sta. Sono ancora giovane, ci possono stare degli alti e bassi. Questa settimana mi sono un po’ ripreso, anche se ancora non sono al meglio, ma nemmeno un disastro. Insomma, questa gara non è andata né bene né male. Mi dispiace per quell’ultima serie, perché quei due colpi finali mi sono proprio sfuggiti».
Sei partito forte, poi hai avuto un calo di condizioni. Pensi ciò sia dovuto anche alla preparazione e quello stop avuto tra fine estate e inizio autunno?
«Non lo so, può darsi, può essere perché mi manca un mese di base. Anche se mi sono allenato, mi mancano molti lavori e qualche ripetuta sugli skiroll. Forse sto patendo un po’ questo. Ma vi dico la verità, sono comunque felice, perché se qualcuno mi avesse detto che fino a questo punto la stagione sarebbe andata così, avrei firmato. Lo avrei fatto anche per la metà dei risultati».
Adesso quali sono i prossimi obiettivi? Guardi al Mondiale Juniores o prima all’Europeo senior?
«In questo momento, ancora non so cosa decideranno i nostri tecnici. Io mi auguro di partecipare agli Europei senior e successivamente anche ai Mondiali Juniores. Penso che per me sia molto importante fare quasi tutta la stagione di IBU Cup, quindi se dovessero convocarmi sarei molto felice. Poi è chiaro, subito dopo ci sono i Mondiali Juniores dove proveremo tutti a fare bene. Non so chi saremo, io, Nick (Betemps), Marco (Barale) e gli altri, ci faremo tutti trovare pronti e saremo competitivi, se verremo selezionati. Vorrei fare delle belle gare anche lì».
Cosa ti sta insegnando questa esperienza in IBU Cup che stai vivendo con continuità?
«Innanzitutto sto imparando ad affrontare le cose con maggiore tranquillità. Stare con atleti che gareggiano già da anni a questo livello mi sta aiutando. Ora, sta diventando quasi routine fare le gare qui. Nelle prime occasioni vedevo certi atleti girare in pista, arrivando magari dalla Coppa del Mondo, ed ero impressionato di quanto andassero forte. Alle fine ho però visto che in giornate buone non siamo distanti. È una cosa importante da capire, il gap non è così grande e la gente che è qui ha un livello incredibile. Alla fine, prendiamo Botn, che in Coppa del Mondo è stato autore del migliore tempo sugli sci».