I saltatori norvegesi stanno vivendo il loro periodo più difficile da diversi anni. Una stagione difficile per gli atleti e l’assenza di uno sponsor principale dipingono un quadro alquanto drammatico per la disciplina.
La domanda a questo punto è se i budget limitati e i risparmi abbiano in qualche maniera contribuito ai risultati sportivi. L’allenatore Alexander Stöckl, come riporta Dagbladet, francamente che sta affrontando la sua più grande sfida da quando è diventato allenatore della nazionale norvegese nel 2011.
In un’intervista con Dagbladet a Bischofshofen, in Austria, al termine della Tournée dei Quattro Trampolini, il direttore sportivo Clas Brede Bråthen, sempre polemico nei confronti della Federazione, non può che essere negativo su quanto stia accadendo.
"Non c’è dubbio che tutta l’attenzione posta su cose distruttive e negative sia un peso che noi come nazione abbiamo in un modo che nessun’altra nazione ha. Ciò vale sia per la leader del comitato di salto (Stine Korsen, ndr) che per me. Sarebbe strano se questo non influisse sui risultati sportivi prima o poi. Ci troviamo in questa situazione più o meno continuativamente dal 2019." afferma Bråthen e continua "Dall’inizio dell’autunno 2019 ci siamo trovati in una situazione organizzativa senza speranza. Si sono verificati continuamente storie inutili che non giovano né alla Federazione di sci né al Salto. Le vittime diventano gli atleti anche se penso che siamo riusciti a proteggerli per molto tempo."
Oltre due anni fa, il conflitto tra il salto e gli alti ranghi della Federazione norvegese si è inasprito; l’allora presidente Erik Røste e il segretario generale Ingvild Bretten Berg pensavano che fosse difficile lavorare con Bråthen, che venne inizialmente rimosso dall’incarico e solo dopo una mobilitazione letteralmente di popolo, con tanto di petizione social, venne riportato alla gestione del Salto come direttore tecnico, tuttavia le tensioni interne con le altre discipline hanno fatto sì che non ci sia tranquillità. Di recente, ancora una volta, Bråthen si è trovato a criticare la federazione per la richiesta di risparmi e tagli del budget, anche se, eccezionalmente l’approvazione del bilancio del salto norvegese per il 2024 è stato sospeso per permettere loro di trovare un nuovo main sponsor e rimpinguare le tasse. Ma in quanto direttore tecnico, Bråthen vorrebbe solo potersi occupare dei suoi atleti.
"Non credo di essere riuscito a svolgere un lavoro ottimale come dirigente sportivo allo stesso livello dei dirigenti sportivi con cui abbiamo gareggiato ai Quattro Trampolini" conclude il dt norvegese "Ottengono il pieno sostegno delle loro federazioni e possono solo concentrarsi sull’assicurarsi che i loro atleti abbiano sempre la migliore attrezzatura e il miglior supporto. È triste, dato che siamo la nazione da cui proviene il salto con gli sci, che avrebbe dovuto essere gestito in modo completamente diverso."
La domanda a questo punto è se i budget limitati e i risparmi abbiano in qualche maniera contribuito ai risultati sportivi. L’allenatore Alexander Stöckl, come riporta Dagbladet, francamente che sta affrontando la sua più grande sfida da quando è diventato allenatore della nazionale norvegese nel 2011.
In un’intervista con Dagbladet a Bischofshofen, in Austria, al termine della Tournée dei Quattro Trampolini, il direttore sportivo Clas Brede Bråthen, sempre polemico nei confronti della Federazione, non può che essere negativo su quanto stia accadendo.
"Non c’è dubbio che tutta l’attenzione posta su cose distruttive e negative sia un peso che noi come nazione abbiamo in un modo che nessun’altra nazione ha. Ciò vale sia per la leader del comitato di salto (Stine Korsen, ndr) che per me. Sarebbe strano se questo non influisse sui risultati sportivi prima o poi. Ci troviamo in questa situazione più o meno continuativamente dal 2019." afferma Bråthen e continua "Dall’inizio dell’autunno 2019 ci siamo trovati in una situazione organizzativa senza speranza. Si sono verificati continuamente storie inutili che non giovano né alla Federazione di sci né al Salto. Le vittime diventano gli atleti anche se penso che siamo riusciti a proteggerli per molto tempo."
Oltre due anni fa, il conflitto tra il salto e gli alti ranghi della Federazione norvegese si è inasprito; l’allora presidente Erik Røste e il segretario generale Ingvild Bretten Berg pensavano che fosse difficile lavorare con Bråthen, che venne inizialmente rimosso dall’incarico e solo dopo una mobilitazione letteralmente di popolo, con tanto di petizione social, venne riportato alla gestione del Salto come direttore tecnico, tuttavia le tensioni interne con le altre discipline hanno fatto sì che non ci sia tranquillità. Di recente, ancora una volta, Bråthen si è trovato a criticare la federazione per la richiesta di risparmi e tagli del budget, anche se, eccezionalmente l’approvazione del bilancio del salto norvegese per il 2024 è stato sospeso per permettere loro di trovare un nuovo main sponsor e rimpinguare le tasse. Ma in quanto direttore tecnico, Bråthen vorrebbe solo potersi occupare dei suoi atleti.
"Non credo di essere riuscito a svolgere un lavoro ottimale come dirigente sportivo allo stesso livello dei dirigenti sportivi con cui abbiamo gareggiato ai Quattro Trampolini" conclude il dt norvegese "Ottengono il pieno sostegno delle loro federazioni e possono solo concentrarsi sull’assicurarsi che i loro atleti abbiano sempre la migliore attrezzatura e il miglior supporto. È triste, dato che siamo la nazione da cui proviene il salto con gli sci, che avrebbe dovuto essere gestito in modo completamente diverso."