Ancora una volta Dorothea Wierer ha aggiornato i suoi tantissimi tifosi sulle sue condizioni di salute. L'azzurra sta lottando tenacemente contro la sfortuna in un inizio di stagione in cui nulla è andato nel verso giusto. Ormai, soltanto, elencare la lunga serie di stop avuti da Wierer negli ultimi due mesi rischia di rendere l'articolo troppo lungo.
L'azzurra ha iniziato col primo malanno in occasione del raduno a Sjusjøen, quando è stata costretta a saltare le gare di apertura della stagione norvegese. Un duro colpo per lei, in quanto le è così mancato un confronto diretto prima del via della stagione. Ma la situazione, allora, non era troppo preoccupante. Peggio è stato qualche giorno dopo, in Italia, quando Wierer ha ripreso la preparazione, ha iniziato a sentirsi in condizione, prima di fermarsi nuovamente a causa di una febbre molto alta. A quel punto l'azzurra è stata costretta a una corsa contro il tempo per essere al via della tappa di Östersund, ha recuperato e si è presentata in pista nonostante fosse forse al 30% del suo potenziale. Giorno dopo giorno, Wierer è andata migliorando, ma forse a causa del freddo o dei vari virus che giravano tra gli atleti, l'altoatesina si è nuovamente ammalata alla conclusione della tappa svedese, prima di Hochfilzen. La sua foto mentre faceva una sorta di aerosol è stato il preludio a gare difficili, nelle quali Wierer ha sofferto, fino a Lenzerheide. Allora si è capito che era troppo, lei stessa si è convinta a fermarsi.
A casa, qualche giorno di riposo fisico e anche mentale, quindi il ritorno in allenamento con l'obiettivo Anterselva. Purtroppo, però, lo scorso weekend una nuova febbre, un altro stop.
Ora Wierer ha comunicato ai suoi tifosi di essere tornata nuovamente ad allenarsi, lo ha fatto mostrando tra le righe anche un po' di stanchezza per una situazione che sarebbe inevitabilmente frustrante per chiunque, figuriamoci per una campionessa come lei che vorrebbe essere lì a lottare per il vertice. «Riproviamo per la quinta volta» ha scritto Wierer, accompagnando la scritta con un sorriso e dita incrociate, con l'augurio che la sfortuna possa levarsi finalmente dalle scatole.
Una cosa è però certa: ad Anterselva la aspetta il calore dei suoi tifosi, di coloro che da anni la tifano e che non vedono l'ora di poter nuovamente esultare a ogni bersaglio da lei colpito.