Il suo Tour de Ski si è concluso a Davos, ma Martino Carollo era comunque nello Stadio del Fondo di Lago di Tesero in occasione della 15km in classico che apriva la tappa finale del Tour in Val di Fiemme. Il cuneese, che è di base a Moena, ha voluto ancora una volta respirare il clima della kermesse e stando vicino ai compagni di squadra, mentre si gode il meritato riposo dopo le fatiche del suo primo Tour de Ski.
Ed è lì che il fondista delle Fiamme Oro ha raccontato a Fondo Italia l'esperienza vissuta e che, in crescendo fin dall'esordio, lo ha portato ad ottenere degli ottimi risultati, culminati nel 14esimo posto della sprint di Davos, tracciando un bilanciano di questo esordio in Coppa del Mondo, arrivato tra l'altro quasi in maniera inaspettato. Carollo parla di come ha approcciato la convocazione, dell'avere in squadra un campione come Federico Pellegrino che ha elargito consigli preziosi, e dell'importanza della sua famiglia e dei suoi cari nel raggiungimento dei suoi obiettivi.
«Tutto quello arrivato è stato sicuramente molto inaspettato. Già ai primi giorni a Dobbiaco, ho vissuto tante emozioni particolari nel rompere il ghiaccio, però già lì avevo capito di non essere così lontano e che con il tempo sarei potuto arrivare molto vicino ai migliori» ha raccontato il cuneese classe 2003 «A Davos c'era un'atmosfera incredibile, davvero da Coppa del Mondo e tutto questo mi ha spinto a dare tutto me stesso»