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Biathlon – Anders Besseberg, inizia oggi il processo. Il legale Jonathan Taylor: “Ci sono alcuni punti a cui gli sarà molto difficile rispondere”

Oggi, in Norvegia, nel tribunale distrettuale di Buskerud, si aprirà il processo nei confronti di Anders Besseberg, ex presidente dell’International Biathlon Union, accusato di corruzione. L’Økokrim, l’autorità nazionale per le indagini e i procedimenti penali contro i crimini economici e ambientali, che ha condotto le indagini, sostiene che Besseberg abbia ricevuto favori da leader sportivi russi che includevano regalie di lusso, squillo ed esclusive battute di caccia: tuttavia l’ex n.1 dell’IBU nega ogni colpevolezza.
Quando le forze di polizia norvegese e austriaca hanno intrapreso un’azione contro l’IBU e Besseberg nel 2018, l’avvocato britannico Jonathan Taylor è stato nominato a capo di una Commissione di Revisione Esterna Indipendente dell’IBU dal Comitato Esecutivo della federazione internazionale in merito alla condotta dei suoi alti dirigenti. Il gruppo di lavoro di Taylor ha esaminato 70.000 documenti, intervistato tra le 60 e le 70 persone e ha avuto accesso alle intercettazioni telefoniche di Anders Besseberg effettuate dalla polizia.
Il rapporto, pubblicato nel 2021, ha concluso che sia il signor Besseberg che la signora Nicole Resch dovessero rispondere di violazione di diverse regole dell’IBU, sulla base di una evidente protezione degli interessi della Russia, in particolare per quanto riguarda il doping, senza alcuna giustificazione.
Si prevede che le intercettazioni utilizzate da Taylor verranno naturalmente ascoltate anche in sede di dibattimento e Taylor, intervistato da VG, assicura che siano «molto incriminanti, ci sono alcuni punti in queste conversazioni a cui sarà molto difficile rispondere».
«Quando alcune persone ottengono posizioni negli sport internazionali, si sentono importanti e gli piace. Quindi non pensano che sia loro compito prendersi cura dello sport e assicurarsi che non succeda nulla di sbagliato. E quando nuove persone si uniscono al consiglio, è incredibilmente difficile puntare i piedi e dire: "Basta, è sbagliato"» afferma Taylor, sottolineando che è proprio quello che è successo all’IBU nell’era Besseberg «È stato rieletto più e più volte, senza che ci fosse alcun limite alla durata della sua presidenza. Lui e un paio di alleati controllavano il consiglio d’amministrazione dell’IBU, mentre gli altri si accontentavano semplicemente di avere una poltrona»
Dopo mesi di lavoro, il legale, specializzato in diritto dello sport e difeso stelle internazionali, federazioni e ha lavorato a stretto contatto con organizzazioni come la WADA e la Federazione Internazionale di Atletica Leggera, sostiene di aver potuto scorgere uno schema all’interno dell’IBU:
«Si trattava di una Federazione con meccanismi di controllo interni molto deboli. Era dominata da un presidente forte (Besseberg) e da un paio di forti alleati. Non era una federazione trasparente. Nessuno controllava nulla e nessuno era ritenuto responsabile. Allo stesso tempo, si capiva che la Russia era una nazione estremamente importante per lo sport del biathlon.»
Le prove sui legami con la Russia erano assolutamente schiaccianti secondo Taylor, quando si trattava di doping russo nella disciplina.
«La direzione dell’IBU ha fatto tutto il possibile per eliminare il doping? La risposta è "No, non l’hanno fatto".» prosegue «Ad esempio, sono state trovate siringhe contenenti EPO. Era Besseberg a comandare, ha scelto di non fare nulla. E c’erano molti di questi esempi. Sono stati "morbidi" nel lavoro antidoping. Quando venivano presi gli atleti russi, di solito erano atleti di livello inferiore.»
E per quanto riguarda la corruzione?
«Non abbiamo trovato prove di corruzione concreta, ma sappiamo che gli venivano messe a disposizione delle prostitute. E sappiamo che venivano organizzate costose battute di caccia. Sappiamo che ha favorito gli interessi russi ben oltre ciò che ci si aspetta da un leader sportivo che crede che la Russia fosse una nazione importante per lo sport.»
Quando gli investigatori dell’Økokrim si presenteranno presso il tribunale questa mattina e per le prossime cinque settimane, non dovranno dimostrare che Besseberg abbia dato tangenti alla Russia per farlo condannare. Secondo la legge norvegese, è necessario infatti solo dimostrare di aver accettato vantaggi indebiti come presidente dell’IBU. La pena per corruzione grave è di dieci anni di reclusione. 

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