Svezia giù dal podio, sia al maschile sia (soprattutto) al femminile: è questa una delle notizie del Tour de Ski. Se è vero che tra gli uomini il "roster" era meno competitivo, è un dato di fatto che il livello medio della competizione si è abbassato con i ritiri eccellenti della vigilia, e che senza Johannes Klæbo e Simen Krüger c'era lo spazio per inserirsi e sognare in grande. Invece, Calle Halfvarsson è finito subito fuori classifica, William Poromaa lo ha seguito a ruota a Davos.
Al femminile, Linn Svahn ha conquistato tre vittorie di tappa, mentre Jonna Sundling e Frida Karlsson hanno portato a casa altri due podi. Eppure, la classifica finale vede Jessie Diggins vincitrice davanti a Heidi Weng e Kerttu Niskanen, con le svedesi giù dal podio: Karlsson quarta davanti a Sundling (rispettivamente terza e seconda prima della tappa finale) e Svahn.
Karlsson, che era la campionessa in carica, non nasconde la delusione per una rassegna che aveva immaginato in tutt'altro modo: «Mi sento in colpa, sul Cermis non avevo in corpo la stessa energia della penultima tappa», queste le sue parole a Sportbladet dopo il decimo posto di ieri. «Se lo sforzo dell'anno scorso si è fatto sentire (Karlsson svenne e fu portata in infermeria, nda)? Certo, mentalmente pesa e devo lavorarci. Voglio sciare bene qui. Allo stesso tempo, il mio punto di forza è il recupero rapido in discesa, e qui non c'è nulla di simile».
«Sono delusa in questo momento, ma alla fine è solo una gara di sci, presto dimenticherò tutto. Ora ci riposiamo a Lavazè con Linn e saranno giorni belli», ha concluso.