Si sale sul Cermis per la diciottesima volta. Un format spettacolare e crudele, che porta gli atleti e le atlete a fare grande fatica per raggiungere l’arrivo, anche se da quando si è deciso di partire in linea, sono diventati più complicati gli stravolgimenti di classifica, dal momento che il primo classificato non si trova ad affrontare la parte iniziale in piano in completa solitudine, spendendo energie.
Ma cosa c’è da aspettarsi nella giornata di oggi?
UOMINI
La classifica maschile vede un chiaro leader, Harald Østberg Amundsen, che arriva alla vigilia dell’ultima tappa con un netto vantaggio di 1’34" su Valnes. Nella sua unica esperienza sul Cermis l’attuale leader della classifica generale si era difeso abbastanza bene, quindi a meno di malattie o altri problemi dell’ultima ora, sembra difficile immaginare una crisi. Più interessante però la lotta per gli altri due gradini del podio. Valnes non ha un bel ricordo della sua unica esperienza sul Cermis, in un tipo di gara non molto adatto alle sue caratteristiche fisiche. Nyenget è terzo a 1’42" e sul Cermis, nella sua unica occasione, si è difeso discretamente. Alle loro spalle però sono pericolosissimi Lapalus e Moch, entrambi a 1’47". Il francese ha dimostrato lo scorso anno di aver imparato bene come affrontare questa gara, mentre il tedesco è salito sul podio nel 2022 e non lontano lo scorso anno. Insomma, la sensazione è che un alpino possa compiere l’impresa. Più difficile immaginare l’impresa di Klee (1’51") mentre Donnestad è tutto da scoprire. Distacco dal vertice è 1’57" ma il podio non è lontano.
E l’Italia? Non vi sono grandi possibilità di classifica generale dopo il ritiro di Pellegrino, che avrebbe potuto anche ambire al podio. Al via vi saranno soltanto Elia Barp, Giandomenico Salvadori, Paolo Ventura e Simone Daprà.
FEMMINILE
Una grande favorita, la leader della classifica Jessie Diggins. La statunitense vi arriva con un vantaggio di 43" su Jonna Sundling. Diggins si è sempre ben comportata in questo format di gara e se dovesse essere ancora accompagnata da una buona condizione è difficile immaginare uno stravolgimento di classifica. Vero che ieri ha chiuso la gara veramente molto stanca. La svedese alle sue spalle non fece benissimo alla sua unica partecipazione, che risale però a tre anni fa. Peggiore il ricordo di Karlsson, terza a 44", che lo scorso anno svenne appena superato l’arrivo. Attenzione però, perché vi era anche la tensione accumulata di un Tour de Ski da vincere e la totale inesperienza. Siamo curiosi di rivederla quest’anno. A 49" vi è Kerttu Niskanen, che ha mostrato lo scorso anno di poter fare bene in questo format, mentre siamo curiosi di rivedere all’opera Svahn, staccata di 58". Non molto positiva la sua prima esperienza sul Cermis, non l’ideale per un’atleta potente come lei. Chi ha grande esperienza della final climb è Heidi Weng, oggi sesta a 1’03", ma capace anche di saltare fino al podio. Pericolosa. Anche le altre sono tutte da scoprire, in una classifica che qualche stravolgimento lo avrà.
Per l’Italia sarà al via Caterina Ganz, che è 23ª.
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Sci di fondo – Tour de Ski, verso la final climb: Amundsen a un passo dalla gloria, Diggins vede il successo. Qualcuno può inserirsi? Podio ancora aperto.
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