Alla quarta gara in Coppa del Mondo, il 2003 Martino Carollo è riuscito subito a ottenere un risultato di grande rilievo, concludendo al quattordicesimo posto la sprint di Davos, dopo aver ottenuto il ventesimo tempo in qualificazione, grazie a un grande secondo giro di altissimo livello, e aver lottato anche con un campione come Valnes in batteria.
«Dopo l’esperienza di Dobbiaco – ha affermato il cuneese delle Fiamme Oro a Fondo Italia – ho affrontato la qualificazione con maggiore tranquillità e sicurezza. Era un tracciato veloce, ma molto duro, anche perché la neve all’inizio non era velocissima. Io non avevo mai corso qui a Davos, ma ascoltando i consigli di Chicco (Pellegrino, ndr), che sicuramente in questi giorni mi sta aiutando tanto, e vedendo i fondisti partiti prima di me, tra cui molti nel secondo giro calavano tantissimo, sapevo che nel primo giro dovevo controllare, non perdere troppo ma nemmeno stancarmi in modo esagerato. Ho fatto davvero un buon secondo giro che mi ha permesso di qualificarmi. Alla vigilia, sapevo di dover dare tutto in questa gara, perché avevo un’ottima possibilità di qualificarmi, essendoci stati diversi ritiri. Ero consapevole che qualificandomi avrei avuto un’esperienza in più da aggiungere, fare la prima batteria in Coppa del Mondo».
Anche in batteria Carollo si è battuto con grande coraggio: «È stato bellissimo, perché hanno avuto questa idea di correre tardi con la pista illuminata. C’era tantissima gente in salita e un’atmosfera molto particolare. Come prima batteria in Coppa del mondo, è stata un’esperienza particolare. Ciò mi ha dato una carica pazzesca. Proprio per questo motivo, sono partito molto deciso fin da subito. Sapevo di potermi giocare tutto, che avevo la possibilità anche di qualificarmi per la semifinale, magari no tra i primi due ma come lucky loser».
Carollo è felice del suo quattordicesimo posto: «Non mi aspettavo una top quindici, anche se sapevo di potermi qualificare e fare bene. Non potevo immaginarmi come sarei andato in batteria, anche perché non avendone mai fatte in Coppa del Mondo, non sapevo a cosa sarei andato incontro. Anche il fatto di scegliere le batterie, è stato tutto nuovo».
A questo punto cosa farà Carollo. L’intenzione è di andare andare avanti: «Come ho già detto, me la sto vivendo giorno per giorno, non so fino a dove arriverò, se riuscirò anche a chiudere sul Cermis. Il mio unico obiettivo è dare tutto e fare esperienza, anche perché non so cosa posso aspettarmi. Ora ci saranno due gare in classico, che mi piacciono meno, ma l’obiettivo è stare lì, dare il più possibile ma anche raccogliere e imparare».