È stato un inizio anno estremamente difficile per Moa Ilar. La 26enne, che è mai entrata in partita nell’inseguimento di ieri, ha terminato la sua gara con quattro minuti di ritardo dalla vincitrice Jessie Diggins.
«Non è stata una giornata divertente Il mio corpo non è affatto dove vorrei che fosse. È dura» ha dichiarato in lacrime all’emittente pubblica svedese SVT dopo la gara.
«Penso ancora che vada bene nel riscaldamento, ma una volta fuori non sembra che risponda a nulla» ha aggiunto ad Expressen.
Dopo tre gare, Ilar è 23esima in classifica generale e a questo punto, con la condizione mancante, inizia a profilarsi l’ipotesi di interrompere il Tour de Ski.
«Vedremo» ha detto «Sono molto delusa»
La stessa decisione però potrebbe riguardare anche una compagna di squadra di Ilar, Ebba Andersson. Alla vigilia, era una delle grandi favorite per la vittoria finale del Tour, ma il covid l’ha colpita durante la breve pausa natalizia: pur presente ai blocchi di partenza, avendo smaltito in tempo la positività al virus, la 26enne svedese non è affatto in un buono stato di forma. Nello sprint non è riuscita ad avanzare alle batterie nella gara di domenica sui 10 km in classico era lontana dal podio, fino all’inseguimento di ieri in cui ha concluso con 2 minuti di ritardo dalla testa.
«È stata dura» ha detto Andersson «Mi attengo al mio schema di gara, apro in controllo e mi faccio strada nella gara. All’inizio penso davvero di riuscire a seguirlo, ma presto mi rendo conto che in questo momento ho una sola velocità da utilizzare e non è abbastanza veloce.»
Andersson, che al momento è 14esima in classifica a due minuti dalla leader Diggins, sta seriamente pensando di ritirarsi.
«In questo momento è sconvolta e triste. Il Tour era il suo grande obiettivo e ora il fisico non c’è più. Parleremo stasera, spero davvero che voglia continuare» ha dichiarato il manager della squadra nazionale Anders Byström dopo la gara. Se entrambe le svedesi dovessero non presentarsi a Davos, sarebbe un duro colpo per la nazionale scandinava che alla vigilia si presentava al femminile con grandissime ambizioni.
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