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Sci di fondo

Sci di fondo – Federico Pellegrino: “Se la gamba non risponde quando acceleri, bisogna essere furbi. Sono felice della mia prestazione”. E sul caso Chanavat …

DOBBIACO – È un Federico Pellegrino orgoglioso al termine dell’inseguimento da 22,5 km che, a Dobbiaco, ha aperto il 2024. Seppur in una condizione non ottimale, il valdostano delle Fiamme Oro ha lottato con atleti distance di altissimo livello, provando fino all’ultimo a lottare per il podio e concludendo al nono posto, ottenendo il massimo possibile nelle condizioni attuali.
«Sono orgoglioso – ha affermato Pellegrino a Fondo Italiaalla fine sono rimasto in quel gruppo. Gli inseguimenti sono le gare più tattiche, nelle quali bisogna usare bene il cervello. Un paio di volte ho dovuto perdere dei metri e poi sono rientrato con calma appena allentavano la spinta. A maggior ragione quando senti che la gamba non risponde non appena provi a spingere un po’ di più, bisogna essere più furbi e oggi sono contento della mia prestazione e anche del risultato.
Su quella salita, nell’ultimo giro, hanno fatto un’aperta troppo forte. Insomma, capisco che sono dei distance forti, ma se scattano così a 3 km dall’arrivo, anche loro la pagano. Infatti sono rientrato».

Nella classifica del Tour de Ski, Federico Pellegrino è ora a 4" dal podio. Non male vista la condizione con cui si era presentato alla sprint. «Dopo la sprint ogni giorno è una scoperta e ogni giorno non so se ci sarò il giorno dopo. Ieri è andata meglio dell’altro ieri, oggi più o meno. Ora abbiamo due giorni per la sprint di Davos dove arriveremo tutti stanchi e cercheremo di fare il massimo». 
Inevitabile chiedere all’azzurro un pensiero sulla mancata esclusione di Chanavat, agevolato dalla decisione della FIS di tenere lui e altri atleti in gara nonostante fossero usciti dal limite di tempo nella 10 km a classico. «Io sono sempre dell’idea che amo le regole, perché da cittadino e da atleta mi trovo a mio agio in una situazione in cui ci sono delle regole che devo rispettare e se non lo faccio vado incontro a una conseguenza. Mi dispiace che alla FIS le modifiche ai regolamenti spesso e volentieri arrivino dopo che vengono fuori delle situazioni particolari. Questa è stata una di quelle. Mi dispiace per tutti quei ragazzi che se non ci fosse stato Chanavat fuori dal tempo massimo sarebbero già stati con le valige a casa, sicuro».

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