Sci di fondo - 30 dicembre 2023, 12:00

Sci di fondo - Jan Thomas Jenssen e il rapporto speciale con l'allenatore: "Ha il coraggio di dire quello che pensa, ha l'autorità giusta"

Jan Thomas Jenssen è il nome nuovo che la Norvegia ogni anno presenta nella Coppa del Mondo di sci di fondo. Il 27enne scandinavo deve sorridere quando parla del suo rapporto con il suo allenatore, Kristian Skrødal. I due si sono conosciuti undici anni fa, quando Jenssen era solo uno 'studente' nello sci club di Meråker. Alla fine, hanno sviluppato un rapporto molto speciale. Attribuisce all'allenatore gran parte del merito di aver finalmente fatto la sua svolta internazionale come fondista all'età di 27 anni. Durante l'apertura della Coppa del Mondo a Ruka, ha ottenuto la sua prima vittoria individuale in Coppa del Mondo. Il fine settimana successivo ha vinto la staffetta maschile, con un'ultima frazione clamorosa.

Jenssen è diventato improvvisamente una delle carte più forti della Norvegia quando sabato inizia il Tour de Ski a Dobbiaco. La situazione sarebbe probabilmente stata completamente diversa se non fosse stato per il modo in cui Skrødal è intervenuto quando il Team Elon Midt-Norge si è riunito a Idre due settimane prima dell'apertura della stagione nazionale a Beitostølen. In quell'occasione Jenssen appariva stanco agli occhi dell'allenatore, una sorta di bestemmia da ammettere in Norvegia. E' stato il mentore del giovane fondista che però gli ha consigliato di fermarsi per un po' e ricaricarsi, scelta che con il senno di poi è stata vincente. "Avevo fatto un giro di prova. Ed era andata molto male", dice Jenssen. Quando tornarono all'appartamento, si lasciò cadere sulla sedia. Poi ha preso la parola l'allenatore Skrødal. "Thomas, ora sei stanco", ha detto. Il messaggio era quindi clamorosamente chiaro: "Vai a casa e riposati". 

Detto fatto, due settimane dopo, Jenssen è apparso a Beitostølen ed è andato direttamente nella squadra della Coppa del Mondo. "Potrebbe essere questo tipo di conversazione che ti permette di vincere una gara di Coppa del Mondo", dice. "E Kristian dovrebbe esserne molto orgoglioso, che abbia il coraggio di dire quello che pensa. È una persona autoritaria e a volte posso avere un po' paura di lui. Se davvero si irrigidisce, allora ascolto quello che dice, per così dire" spiega.

"Sono una persona alta con la barba, quindi posso sicuramente essere percepito in questo modo", scherza Kristian Skrødal quando NRK lo confronta con la descrizione di Jenssen. "Ma penso che l'onestà sia in qualche modo importante nel gioco a cui giochiamo. Se non si ha il coraggio di essere onesti, penso che lo sviluppo si fermi assai", dice Skrødal. "A volte Thomas è stato troppo ansioso - prosegue - Nella nostra squadra abbiamo una filosofia secondo cui c'è allenarsi molto, ed è offensivo dire di no e osare trattenersi", dice Skrødal. Jenssen capisce perfettamente di cosa parla l'allenatore: "I migliori atleti spesso non vogliono riposarsi. Vogliono allenarsi", afferma. Se ora è riuscito a cambiare questa mentalità, secondo lui, è dovuto al rapporto di fiducia reciproca con Kristian Skrødal, costruito negli anni.

L M