È un Tour de Ski senza re quello che comincerà domani a Dobbiaco. Ieri in mattinata ha rinunciato Simen Krüger e nel pomeriggio ha addirittura abdicato Johannes Klæbo, il grandissimo favorito della vigilia.
Considerando che, per ovvi motivi, non ci sarà nemmeno Hans Christer Holund, il podio "all Norge" dell’anno scorso è svanito interamente e apre un gioco dei pronostici che fino a 24 ore fa sembrava blindatissimo. Ne giovano sicuramente gli svedesi, e anche se Calle Halfvarsson e William Poromaa non sono al 100% fisicamente il veterano della nazionale ha commentato con fiducia il nuovo scenario che si è prospettato da ieri: «L’assenza di Johannes è un peccato per il Tour de Ski, lui era il volto di questa rassegna. Ma naturalmente apre alcune porte per il resto di noi», queste le sue parole ai connazionali di Expressen.
Considerando che, per ovvi motivi, non ci sarà nemmeno Hans Christer Holund, il podio "all Norge" dell’anno scorso è svanito interamente e apre un gioco dei pronostici che fino a 24 ore fa sembrava blindatissimo. Ne giovano sicuramente gli svedesi, e anche se Calle Halfvarsson e William Poromaa non sono al 100% fisicamente il veterano della nazionale ha commentato con fiducia il nuovo scenario che si è prospettato da ieri: «L’assenza di Johannes è un peccato per il Tour de Ski, lui era il volto di questa rassegna. Ma naturalmente apre alcune porte per il resto di noi», queste le sue parole ai connazionali di Expressen.
Klæbo è destinato a scrivere parecchi record nello sci di fondo, e in questo weekend aveva già la penna in mano: qualora avesse rispettato il pronostico sulla vittoria del Tour de Ski avrebbe raggiunto Dario Cologna e Justyna Kowalczyk nel primato di quattro edizioni vinte. L’aggancio è rimandato di 12 mesi: il norvegese può permettersi di prendersela con calma.