La 18esima edizione del Tour de Ski partirà domani, sabato 30 dicembre, con una sprint a skating all’interno della Nordic Arena di Dobbiaco, che apre il trittico di tappe a cui faranno seguito la tappa svizzera di Davos e il consueto atto finale della Val di Fiemme, con l’Italia che ospiterà cinque delle sette tappe che compongono il programma del Tour de Ski 2023/24.
Una gara inaugurale che sorride inevitabilmente a Federico Pellegrino, nella tecnica a lui più gradita, e che punta a confermare, se non a far meglio, rispetto alla scorsa edizione, quando il valdostano ha chiuso al quarto posto della classifica generale del Tour. Il 33enne, la cui prima parte di stagione è stato condizionato da alcuni malanni dopo l’ottimo risultato iniziale di Ruka, è chiamato a ritornare ai livelli dello scorso anno, magari anche grazie al sostegno del pubblico amico delle sedi di gara italiane.
«Oggi abbiamo fatto un classico pre-gara sulla pista di Dobbiaco» ha dichiarato il campione alla FISI «Il Tour de Ski si apre con un format a me favorevole, anche se sarà una gara insidiosa. Il tracciato di Dobbiaco è ottimale per ospitare una sprint ed i pretendenti sono numerosi. Ci saranno diverse insidie da gestire. Sono uscito dall’influenza che mi ha colpito a metà dicembre e sono curioso di capire come mi comporterò già da domani. Ma ce la metterò tutta perché il calendario del Tour de Ski mi piace molto con due sprint in tecnica libera, la prove individuali in classico e gli inseguimenti che l’anno scorso mi hanno messo in luce. E poi la final-climb sul Cermis in cui ultimamente mi sono difeso piuttosto bene. Il mio intento è quello di partire bene sin dalla prima tappa, cercando di sostituire i punti di domanda con dei punti esclamativi.»
I numerosi forfait degli ultimi giorni ci sono state diverse rinunce, i norvegesi Simen Krüger e Johannes Klæbo su tutti lasciano aperte finestre importanti, ma è importante rimanere concentrati su sé stessi e dare il massimo perché il parterre è comunque ricco e i pretendenti alla vittoria finale rimangono più che mai agguerriti.
«Ci saranno diversi assenti, vero. Onestamente credo fosse preventivabile: ho sempre pensato che quattro week-end di gara consecutivi al freddo del nord possano essere impegnativi per il fisico che rischia di indebolirsi. Proprio per questo avevo preventivamente deciso di rinunciare al secondo fine settimane di gara, ma non è servito perché mi sono ammalato lo stesso. In ogni caso non penso a chi non c’è ma resto concentrato su me stesso. La vera sfida è sempre quella di dare il 100% e solo successivamente guardare agli altri.»