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Olimpiadi Milano-Cortina 2026 – Pista da bob, sarebbe in arrivo un nuovo bando per un impianto a Cortina

Continuano a rimanere senza una soluzione – e senza una sede – le discipline del budello (slittino, bob e skeleton) in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Che la partita si giochi sul piano tecnico o su quello politico, non sembra esserci una data per arrivare ad una decisione definitiva.
Tuttavia, in questi giorni, voci di corridoio parlano, come riportato tra gli altri da Rai News e dal Corriere delle Alpi, di un nuovo bando in arrivo entro pochi giorni per la costruzione del nuovo impianto a Cortina (Belluno) che permetterebbe di non vanificare il sogno della pista "Eugenio Monti".
Questo bando prevederebbe quindici giorni per ricevere le offerte e altri quindici per l’aggiudicazione della gara. Con i tempi che diventano inesorabilmente stretti, si punta dunque ad avviare anche i lavori in tempi brevissimi: si parla addirittura già di una partenza a metà febbraio 2024, con una riduzione di ben 200 giorni di cantiere: 607 anziché 807 come previsti dal primo progetto. Il progetto Cortina Due, voluto da Luca Zaia e Matteo Salvini per salvaguardare la posizione del Veneto all’interno del progetto olimpico, è ovviamente "light" rispetto all’originale, con edifici eliminati e servizi ridotti per tagliare i costi.
I tempi richiesti dalla tabella di marcia olimpica, considerando gli enormi ritardi accumulati sono naturalmente dilatati: la pista verrebbe omologata nella prima settimana di settembre 2025, mentre il test event potrebbe essere programmato per il 1° ottobre, concludendo definitivamente i lavori quindici giorni dopo.
L’ultima parola, per l’approvazione del progetto e delle eventuali deroghe per omologazione e test event, spetta naturalmente al Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che fino a qualche settimana fa ribadiva comunque la sua intenzione di accettare solo ed esclusivamente lo svolgimento delle gare in siti già operative. Non ci resta che stare a guardare l’evolversi degli eventi, ma di certo si tratta di una mossa, questa del Ministero delle Infrastrutture, che non è esente dai rischi, visto che l’asta potrebbe andare nuovamente deserta.

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