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Biathlon , Pianeta Italia

Biathlon – Verso il 2024: da Christoph Pircher a Carlotta Gautero, tanti i giovani da seguire per un’Italia che sta lavorando bene su tutto l’arco Alpino!

Il 2023 ha visto il biathlon italiano lanciare oppure veder consolidarsi in Coppa del Mondo, diversi giovani. Al maschile, oltre ai “veterani” Didier Bionaz e Tommaso Giacomel, entrambi classi 2000, vi è un Elia Zeni in crescita costante, ormai pienamente calato nel circuito della Coppa del Mondo. Il trentino delle Fiamme Gialle, classe 2001, è il tipico esempio di atleta capace di maturare con i suoi tempi.  Fino a pochi anni fa, il finanziere era probabilmente meno considerato rispetto ad altri nati dopo il 2000, come dimostra il fatto che è stato arruolato successivamente rispetto ad atleti anche più giovani di lui. Zeni è l’esempio positivo ma soprattutto il monito che non bisogna affibbiare delle etichette di fenomeno, pensare che un talento lo si veda già da giovanissimo, perché come fa dimostra “Mambo”, soprannome del giovane Elia, si può esprimere il proprio potenziale anche con maggiore tranquillità.

In campo femminile, al di là di Wierer, Vittozzi e della certezza Comola (altra storia di maturazione arrivata nel corso degli anni), vi è una Passler che in questo inizio di stagione non solo ha confermato quanto già mostrato lo scorso anno, ma sembra anche in crescita piuttosto costante. Con lei c’è l’amica di sempre, l’altra 2001 Hannah Auchentaller, decisiva nella staffetta femminile campione del mondo, quando diede ragione alle scelte coraggiose degli allenatori azzurri che ripongono in lei grande fiducia. Con loro quest’anno si è affacciata in Coppa del Mondo anche Beatrice Trabucchi, classe 2000, in grado di rubare subito la scena con delle doti di tiratrice fuori dal comune.

Il movimento azzurro ha però diversi atleti, nati dal 2000 in poi, che vanno seguiti con attenzione, ben sapendo che, ognuno ha bisogno dei propri tempi e di conseguenza non bisogna pretendere risultati immediati, ma consentire loro di crescere.

In campo femminile non mancano le atlete interessanti. Il gruppo Milano Cortina 2026, ad esempio, ha al suo interno quella Linda Zingerle che con Passler e Auchentaller ha regalato tante soddisfazioni in ambito giovanile. Classe 2002, la finanziera di Anterselva non sta vivendo un periodo privo di problemi, in quanto la sua preparazione è stata condizionata dalla mononucleosi. Eppure Zingerle, seppure in difficoltà atletica, sta mostrando grandi progressi al tiro, segno di grande maturità soprattutto perché sono arrivati in un periodo di difficoltà fisiche. Con questo tiro, per lei croce e delizia in passato, soprattutto nelle serie in piedi, l’altoatesina può avere una certezza in più: quando ritroverà la miglior condizione, sparando così potrà togliersi soddisfazioni. Ottimo è stato poi l’inizio di stagione di Martina Trabucchi, che superato lo spaesamento iniziale dell’ingresso in una nuova squadra, ha evidenziato numerosi progressi. Infine c’è la 2003 Sara Scattolo, salita anche sul podio in IBU Cup, nella single mixed relay in coppa con Cappellari. La friulana sta facendo le sue prime esperienze in IBU Cup. È ancora giovane e ha bisogno di tempo per adattarsi e trovare il giusto passo sugli sci, ma il potenziale è alto.

Se si scende d’età, passando alla squadra juniores, si arriva alle 2004, con Fabiana Carpella che è atleta con grandissimo potenziale, se si guarda al biathlon le suo complesso, essendo competitiva sia al tiro che al poligono, ma Astrid Plosch sta piacendo per la sua solidità ed Ilaria Scattolo ha fatto un’esperienza importante in IBU Cup, che, al di là dei risultati, darà molto a una giovane sempre determinata. Tra le più attese vi è poi Carlotta Gautero, ancora in categoria “Giovani”, che nella passata stagione, gareggiando contro 2004 e 2005 sfiorò il podio ai Mondiali di Schuchinsk. La piemontese delle Fiamme Oro, seppur ancora non nella miglior condizione sugli sci, che è il suo punto di forza, ha fatto progressi al tiro. Da seguire i progressi di Schölzhorn, cresciuta molto nell’ultimo anno, mentre le altre componenti della squadra stanno cercando di fare la giusta esperienza una volta entrate nel team e meritano tempo.
Tra 2006, 2007 e 2008, vi sono tante altre atlete interessanti. Oltre Carlotta Gautero, anche Eva Hutter, Nayeli Mariotti Cavagnet, Fabiola Miraglio Mellano, Matilde Giordano, Tanja Wanker, per citarne solo alcune.

E tra gli uomini? Da anni i nomi sono più o meno sempre gli stessi. Questo inizio di stagione ha mostrato un Christoph Pircher sempre più maturo e pronto, che non ha sofferto il salto in IBU Cup. Non male per il 2003 cresciuto tra Primiero e Val Ridanna, soprattutto perché fino a settembre si temeva addirittura dovesse fermarsi per un lungo stop, a seguito della caduta a Forni Avoltri. Invece, l’azzurro è anche già entrato nella top ten in IBU Cup e piace per come affronta le gare, deciso sugli sci e al tiro. Attesi ovviamente anche i suoi coetanei, sempre Fiamme Oro, Marco Barale e Nicolò Betemps. Il primo ha sofferto particolarmente l’inizio di stagione, come spesso gli capita, complice però anche qualche malanno che non gli ha permesso di scendere sempre in pista in IBU Cup, competizione dove lo scorso anno andò subito in flower ceremony, tanto da essere stato serio candidato anche per la convocazione al Mondiale Assoluto. Il grande potenziale uscirà fuori anche quest’anno.
Il valdostano, invece, non è riuscito subito a prendersi l’IBU Cup, a differenza dei suoi compagni, sparando inusualmente male nel test in Val Martello. Betemps è poi salito di colpi, ottenendo anche un netto successo nell’individuale di IBU Cup Junior. Il poliziotto del 2003 non è ancora parso nella sua miglior condizione sugli sci, quindi attenzione, perché visto il talento, bisogna seguirlo con attenzione nel 2024. Sottolineando che l’articolo è dedicato agli atleti nati dal 2000 in poi, motivo per cui non parleremo di atleti di IBU Cup come Christille, Cappellari e Fauner, ci concentriamo poi su David Zingerle e Michele Molinari. Dopo qualche problema di salute, Zingerle è tornato in buona condizione e Sjusjøen, ottenendo buoni piazzamenti. Un ragazzo dal buon talento e la bella testa, al quale serve solo un po’ di convinzione in più, che arriverà con la maturità, ne siamo certi.
Molto deciso come sempre anche Molinari, consapevole di giocarsi tanto in questa stagione. Molto positivo in Val Martello nel test di inizio stagione, il valtellinese è stato un po’ discontinuo nelle prime uscite di IBU Cup. A mancare sono state fin qui quelle percentuali, che questo ragazzo avrebbe nelle sue corde.
Tra gli atleti della nazionale juniores sottolineiamo l’ottimo inizio di Davide Compagnoni, salito anche sul podio da protagonista nella staffetta mista. Buona la partenza anche di Felix Ratschiller, al quale serve maggiore continuità al tiro. Un po’ di difficoltà fisiche non hanno invece permesso a Fabio Piller Cottrer di esprirmersi al meglio, ma solitamente questo ragazzo ha saputo farsi trovare pronto quando è contato. Gli altri neo entrati nel gruppo juniores, vista la giovanissima età, hanno anche bisogno di più tempo, proprio perché, come scriviamo e ripetiamo più volte, ognuno cresce con i propri tempi.

Senza parlare di altri 2005 (atleti interessanti come Nicola Giordano, Davide Cola e Michele Carollo in particolare), 2006, 2007 e 2008 (Hannes Bacher, Julian Huber, Antonio Pertile, Manuel Contoz, Jonas Tscholl, Andreas Braunhofer, Michel Deval e tanti altri), è chiaro che materiale su cui lavorare c’è, proveniente inoltre da diverse località del biathlon italiano. Un segnale positivo, la dimostrazione che si sta lavorando molto bene in diverse località dell’arco alpino. E tanti, di cui non abbiamo scritto, hanno ancora tanto tempo per maturare.

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