Il salto in Norvegia non vive giorni felici. Anzi, è in un vero periodo di crisi. Le tensioni accumulate nell'ultimo anno hanno avuto ripercussioni anche sui risultati sportivi, basti pensare che in questa Coppa del Mondo non è arrivata ancora nessuna vittoria, mentre nel 2022-23 a questo punto della stagione erano già tre (una di Halvor Egner Granerud e due di Silje Opseth, finora nel 2023-24 mai a podio).
Alla base sta sicuramente l'incertezza finanziaria di un settore che l'anno scorso ha perso due sponsor importanti e ora deve nuotare in un mare in tempesta. A capo della nave c'è Stine Korsen, che nei mesi scorsi ha chiesto alla Federazione un sostegno maggiore nelle attività del salto ma deve comunque trovare soluzioni a breve termine.
Korsen, che ha un passato da dirigente di azienda, ha commentato la deroga concessa al salto dalla Federazione per presentare un piano finanziario per il 2024: «Abbiamo discusso ampiamente di come ridurre il rischio legato all'incertezza delle entrate. Abbiamo un prodotto fantastico da vendere e l'interesse è grande. Quindi dialoghiamo a pieno ritmo con i diversi partner interessati a lavorare con noi».
Secondo quanto riportano i colleghi norvegesi, entro fine gennaio il salto ha bisogno di liquidità (8,5 milioni di corone, al cambio attuale circa 750mila euro) per proseguire le proprie attività: «Ce la faremo. Questo sport è troppo importante per la Norvegia e per la Federazione. Raggiungeremo questo obiettivo, si tratta solo di rendere il momento di crisi il più breve possibile. Sono fiduciosa che a lungo termine avremo un salto forte e solido. E poi spero che troveremo persone che vogliano essere coinvolte e sostenerci in una situazione un po' impegnativa».