Gli atleti russi e bielorussi potranno competere, sotto bandiera neutrale, alle Olimpiadi di Parigi 2024. Alcune discipline, come per ora solo l'atletica leggera, hanno però deciso di mantenere il divieto. Il Presidente di una delle discipline regine dei Giochi estivi si è però opposto a ciò che il CIO ha decretato, prorogando quindi il divieto di partecipazione per Russia e Bielorussia nella prossima edizione dei Giochi.
Sebastian Coe ha detto, subito dopo l'annuncio del CIO, che non permetterà ai russi o ai bielorussi di competere a Parigi. E in una teleconferenza con agenzie tra cui l’AFP, ha affermato che la sua posizione non è cambiata. "Non c'è alcun cambiamento", ha detto il due volte campione olimpico britannico. "La cosa più importante è che tutti cominciano a rendersi conto che l'autonomia e l'indipendenza delle federazioni internazionali nel dare questi giudizi è davvero importante", ha detto il britannico. "Abbiamo espresso un giudizio che riteniamo sia nel migliore interesse del nostro sport". Coe ha però aggiunto che "il mondo cambia ogni cinque minuti, la situazione potrebbe evolvere. Abbiamo un gruppo di lavoro che sta monitorando la situazione all'interno dello sport e consiglierà e guiderà il consiglio su quali circostanze devono essere presenti affinché una sospensione venga revocata", ha aggiunto.
Dunque, se il Comitato Olimpico Internazionale ha prorogato il divieto di competere alle suddette Nazioni belligeranti per le Olimpiadi estive, cosa c'è da aspettarsi per Milano Cortina 2026? La sensazione è che la stessa "minestra", stanti così le cose, possa essere servita altresì per i terzi Giochi azzurri della storia. Nulla vieta che ci possa essere, da qui a circa 750 giorni da oggi, un mutamento delle condizioni geopolitiche, ma solo il tempo sarà in grado di stabilire se e in che modo avverrà. Lo spettacolo, di sicuro, ne risentirebbe in modo positivo.