Martedì sera la Federazione norvegese dello sci ha approvato il budget per il 2024, ad esclusione di quello del salto con gli sci, per il quale è stato concesso più tempo - fino fine gennaio 2024 - per poter presentare un piano di azione che aumenti le entrate e migliori la liquidità.
Lo ha confermato la presidente della Federazione norvegese di Sci Tove Moe Dyrhaug in un comunicato stampa.
«Il Consiglio Federale sta monitorando attentamente la situazione e vuole trovare soluzioni che si concentrino maggiormente sul rendimento in un momento economico difficile»
Questa notizia arriva come un sospiro di sollievo per il comitato del salto con gli sci: come riporta NRK, infatti, prima del Consiglio federale di martedì, il comitato dello sci alpino avrebbe sostenuto una proposta che chiedeva la riduzione delle entrate variabili del salto con gli sci dal 40% al 10% per il prossimo anno; una proposta che, neanche a dirlo, aveva fatto andare su tutte le furie il direttore sportivo del Salto Clas Brede Bråthen.
«In questo momento tutti devono risparmiare. Abbiamo una situazione come tante altre nello sport, dobbiamo generare più entrate e spendere meno soldi. Tutti i settori lavorano su questo, compreso il salto, e parallelamente al lavoro sul lato delle entrate, ovviamente guardiamo anche ai costi» ha dichiarato a NRK il capo del comitato di salto Stine Korsen, la quale ha inoltre fatto sapere che il nodo centrale per la ricerca di fondi è un nuovo sponsor che andrebbe sul casco dei saltatori.
Il salto norvegese ha infatti perso il main sponsor, LO (Landsorganisasjonen i Norge, confederazione norvegese di sindacati) che ha campeggiato sui caschi dei saltatori per lungo tempo, ma che nel 2022 ha deciso di non prolungare più l’accordo.
«Lo sponsor del casco vale parecchio. Abbiamo avuto Granerud che ha vinto il salto lo scorso inverno, quindi dovrebbero correre a prenderlo subito» ha detto Dyrhaug.
Ma di quanto e di cosa ha bisogno il salto con gli sci in termini di denaro e sponsorizzazioni? Alla domanda di NRK Korsen risponde così: «In passato siamo stati sul mercato con pacchetti di sponsorizzazione più grandi, e forse dobbiamo rivedere un po' questo aspetto, creare altre strutture, attirare attori più piccoli di quelli a cui ci siamo rivolti in precedenza. Questo potrebbe essere un modo, ma oltre a questo penso che la cooperazione con altri sport in vista dei Campionati del Mondo potrebbe essere un'ottima strada da percorrere.»
Nonostante la contingenza economica difficile un po’ per tutto il mondo dello sport, e il deficit federale norvegese ormai noto che chiede a tutti di fare uno sforzo, creando diversi dissapori e malumori non solo tra gli atleti ma anche tra i manager delle differenti discipline, e un avvio di stagione non propriamente ideale per i norvegesi in Coppa del Mondo, Stine Korsen non perde la fiducia nel “prodotto salto”
«Il salto in Norvegia è di interesse culturale e storico, anche perché è uno sport innovativo, sia estivo che invernale, non abbiamo gli sci, abbiamo le ali, ci sono molte cose spettacolari che accadono nel nostro sport. Non abbiamo mai smesso di crederci.»