Lou Jeanmonnot è stata senza dubbio una delle protagoniste dell’inizio di Coppa del Mondo. La transalpina ha conquistato due vittorie individuali a Östersund realizzando la classica doppietta sprint e inseguimento e permettendole di indossare il pettorale giallo. Non solo luci sono quelle che hanno contraddistinto l’inizio di stagione della francese. Dopo la tappa austriaca ha contratto il covid che l’ha esclusa dalla sprint di Lenzerheide e pregiudicato un buon piazzamento nella mass start. In questa altalena di sensazioni Jeanmonnot racconta a Ski Chron il suo primo mese di gare: “ho vissuto tante emozioni all’inizio dell’inverno e ho imparato molto. Prima delle prime gare pensavo di aver fatto progressi, ma volevo aspettare di vedere il risultato durante le competizioni. Ci sono tanti aspetti positivi, ma è difficile riprendersi dopo quest'ultima tappa a Lenzerheide che è stata difficile”.
Il suo racconto prosegue con gli spunti positivi sempre macchiati da un alone di percezioni negative: “Ho indossato la pettorina gialla a Ostersund. È stato magico. Allo stesso tempo, non era più me stessa. Mi sentivo come se avessi bevuto troppo caffè. Ero una potenza, c’era molta eccitazione”. Prosegue il suo intervento con la nota dolente di questo inizio di stagione, il covid: “quando ho scoperto di avere il Covid, alla fine di Hochfilzen, è stato molto complicato. Sono state versate parecchie lacrime. È stato ancora più difficile perché avevo la famiglia e il mio partner che aveva programmato di venire a Lenzerheide, la tappa più vicina a casa mia. Per fortuna ho chiesto ai miei genitori di portarmi gli sci da alpinismo, mi ha fatto bene. Ma a volte dovevo fare delle pause perché ero senza fiato. Ho potuto fare la mass start domenica, ero felice di essere al via, il tempo era bello, ma era dura stare in pista, sono stata sorpassata e non riuscivo a tenere il passo”.
La conclusione lascia ben sperare per il prossimo futuro: “In generale la squadra femminile francese non ha nulla di cui preoccuparsi. C'è una tale densità. Essere in una squadra così forte aiuta e allo stesso tempo è stressante. Non abbiamo spazio per errori altrimenti potremmo essere rapidamente sostituiti. Ci spinge a essere migliori. Spero di tornare alla forma pre-covid. Le prossime due settimane saranno importanti. È un periodo che apprezzo. Vado a riposarmi e vedrò la famiglia. Se c'è la neve sarà fantastico”.