Un anno dopo è nuovamente caos, sempre in Norvegia, in occasione della tappa della Coppa del Mondo di sci di fondo. Come accaduto nella tappa di Lillehammer della passata stagione, in occasione della mass start da 20 km a tecnica classica di Lillehammer, vi è stato un nuovo tentativo di protesta da parte di attivisti contro l’estrazione del petrolio anche oggi in occasione dello skiathlon maschile.
Se un anno fa, però, l’azione in parte riuscì, con fumogeni e vernici a sporcare la pista, che provocarono anche problemi a diversi atleti, dal momento che qualcuno rimase bloccato perdendo il treno di testa, questa volta gli attivisti non sono riusciti nemmeno ad avvicinarsi al proprio scopo.
Non appena alcuni attivisti hanno provato ad invadere la pista, tirando fuori il proprio striscione "Stopp oljeletinga" e fumogeni, proprio pochi secondi prima che passassero gli atleti, la sicurezza e alcuni tifosi sono intervenuti, allontanandoli immediatamente dal tracciato. Vi è stato anche qualche scontro a bordopista, con gli attivisti che facevano resistenza e la sicurezza che cercava di portarli via a forza.
«Sembrava di assistere al wrestling» ha poi scherzato Jenssen, che ha riconosciuto nel caos suo cognato, uno dei tifosi intervenuti per far si che gli attivisti non potessero bloccare la gara, per altro mettendo anche in pericolo gli atleti. «È incredibile quello che fa per me» ha affermato il fondista norvegese a NRK.
Sicuramente a un anno dal Mondiale è una situazione che va monitorata dal punto di vista sportivo.