Per la Julia Simon cannibale della stagione 2022-23, un quarto posto rischiava di essere una delusione. Lo stesso risultato, ottenuto quest'anno, è visto come un grande successo. Le gare, come molti aspetti della vita, sono relative e vanno soprattutto contestualizzate in base al momento che vive l'atleta. La Simon di quest'anno, infatti, era scarica a livello mentale, al punto da dubitare di essere in grado di reggere per tutto l'inverno. Spronata dal tecnico della nazionale francese Cyril Burdet, la vincitrice dell'ultima Coppa del Mondo ha dato qualche segnale di risveglio a Östersund (16esima nella Sprint ma settima nella Pursuit), confermandosi poi a Hochfilzen, dove è andata sempre in top-10.
Ieri a Lenzerheide la savoiarda ha proseguito la sua ascesa chiudendo al quarto posto la Sprint. E dopo la gara Burdet ha sottolineato questi progressi con parole di orgoglio: «Sugli sci, mi sembra che siamo tornati alla Simon dell'anno scorso, ha uno sguardo e un atteggiamento in pista molto più offensivi rispetto all'inizio della stagione», queste le sue parole a L'Equipe. «Ha commesso un piccolo errore al poligono, ma è bastato a escluderla dal podio contro atlete di alto livello che hanno sparato al meglio delle loro possibilità sia in piedi che a terra».
«È stata colpa mia. Sono molto frustrata per quell'errore, ma ho comunque fatto grandi cose con un 9/10 e la perfezione in piedi», ha aggiunto Simon. «Sta a me alzare ancora il livello del tiro: 9/10 è buono, ma non è il massimo».