"Competizioni così non sono state giuste". Sono queste le parole utilizzate da Markus Cramer, allenatore dell'Italia, per descrivere la 10 km a tecnica libera che si è svolta domenica a Östersund. Sulla pista svedese si è infatti gareggiato su anello da 3,3 km, anziché i 5 km richiesti dal regolamento FIS. La conseguenza è stata ovviamente la solita presenza di gruppetti, che chiaramente hanno condizionato non poco la gara, in quanto, in una competizione con distacchi piuttosto esigui, se si considera che Graz è giunto ventesimo ad appena 10" dalla top ten, trovare il trenino giusto poteva aiutare non poco a scalare tante posizioni di classifica.
Un tema che era stato affrontato anche un anno fa, in occasione della 10 km a skating di Lillehammer, sull'anello del biathlon, quando i trenini fecero la differenza, offrendo una gara tutt'altro che equa. A Östersund, un anno dopo, sempre in Scandinavia, anche se questa volta in Svezia anziché in Norvegia, la storia si è ripetuta.
Il regolamento della FIS, al punto 311.2.9, prevede che per le gare da almeno 10 km, il circuito sia di almeno da 5 km. Allora, come è possibile che a Östersund si sia gareggiato su un anello più piccolo? Ciò può accadere ovviamente per cause di forza maggiore, quando non vi è neve oppure ci sono altre problematiche che non permettono agli organizzatori di preparare un anello più grande.
Cause di forza maggiore, giusto, ma quali potevano essere queste cause di forza maggiore in una Östersund innevata come non si vedeva da decenni? Settimane di nevicate, precipitazioni record come non accadeva dal 1987. Addirittura la regione ha già speso un terzo delle risorse previste per la stagione invernale in quello che è stato un mese di novembre da record. Decine e decine di chilometri di piste battute, come abbiamo visto dal vivo la settimana scorsa, panorama invernale mozzafiato, bianco ovunque, ma non era possibile creare un anello da 5 km per la Coppa del Mondo di sci di fondo?
La risposta, non ufficiale, è che non era stato previsto che vi fosse così tanta neve da poter creare un anello da 5 km con la sola neve dello snow farming, quindi è stato fin dall'inizio preparato tutto pensando a 3,3 km. Ma i conti comunque non tornano.
In primo luogo, due settimane prima della 10 km a skating, a Östersund era in programma l'individuale della Coppa del Mondo di biathlon, su anello da 4 km. Colpisce che quindi non fosse possibile, attraverso lo snowfarming, coprire solo un chilometro in più di tracciato.
In secondo luogo, e questo è più grave, ci si chiede come sia possibile che, se sul regolamento FIS è scritto che si deve gareggiare su anelli da 5 km, si assegnino poi gare a località che fin dall'inizio non prevedono di avere, in un determinato periodo dell'anno, la possibilità di rispettare le regole della FIS e preparano invece un anello da 3,3 km. Perché assegnare la gara a una località che garantisce il rispetto del regolamento? Insomma quello che chiediamo, per l'equità delle competizioni di sci di fondo, è che le regole vengano rispettate, anziché venire scavalcate, come troppo spesso capita, dal peso di una determinata federazione rispetto ad un'altre.
Sicuramente, televisivamente parlando, la gara è stata molto dinamica, con continui aggiornamenti e cambi di immagine. Ma è stata equa? È stata una vera competizione di sci di fondo? Domande che la FIS dovrebbe porsi, perché scrivere un regolamento in estate per poi non rispettarlo, anche quando c'è neve in abbondanza, è una mancanza di rispetto allo sport e ai suoi protagonisti, gli atleti, trasformati in criceti che corrono nella ruota piuttosto che fondisti.
L'augurio è che se Östersund dovesse essere confermata in calendario, come ci auguriamo vista la bellezza mozzafiato della località, lo si faccia con l'assicurazione di avere cinque chilometri di anello. Lo chiediamo per la località svedese e per tutte le altre località della Coppa del Mondo. In fin dei conti, vogliamo solo si rispetti il regolamento.